Essere sindacalisti non significa solo difendere i diritti di chi li ha. I diritti fondamentali sono per tutti e bisogna proteggerli sempre. Così come bisogna estendere a tutti i diritti fondamentali. I due campi in cui si giocano le sorti di una società equa ed inclusiva, giusta e solidale, sono il lavoro e il welfare. Se il lavoro non è più rispettato non sarà neppure rispettata la soggettività e l’identità sociale dei lavoratori. Se il welfare sarà smembrato le grandi conquiste sociali del secolo scorso andranno perse. Il nostro compito non sarà solo quello di impedire questa deriva ma sarà quello ben più entusiasmante di creare scenari nuovi in cui giustizia e libertà siano ancora principi sovrani. L’8 marzo è la festa delle donne.
Ricordiamoci perché il loro risarcimento è appena cominciato. Il pomeriggio del 25 marzo 1911, un incendio che iniziò all’ottavo piano della Shirtwaist Company uccise 146 operai di entrambi i sessi. La maggioranza di essi erano giovani donne italiane o ebree dell’Europa orientale.
Poiché la fabbrica occupava gli ultimi tre piani di un palazzo di dieci piani, 62 delle vittime morirono nel tentativo disperato di salvarsi lanciandosi dalle finestre dello stabile non essendoci altra via d’uscita.
I proprietari della fabbrica, Max Blanck e Isaac Harris, che al momento dell’incendio si trovavano al decimo piano e che tenevano chiuse a chiave le operaie per paura che rubassero o facessero troppe pause, si misero in salvo e lasciarono morire le donne. Il processo che seguì li assolse e l’assicurazione pagò loro 445 dollari per ogni operaia morta: il risarcimento alle famiglie fu di 75 dollari.
Migliaia di persone presero parte ai funerali delle operaie.
Aldo Grasselli
8 marzo 2017