Lo aveva previsto la legge di Bilancio varata l’11 dicembre scorso: per raggiungere una maggiore efficacia ed efficienza dei servizi sanitari regionali, in coerenza con gli obiettivi del Ssn, la quota di premialità prevista dalla legge 191/2009 per le Regioni, potrà essere incrementata a livello sperimentale per il 2017 di uno 0,1% del livello di finanziamento del Ssn, previa presentazione – e realizzazione – di un programma di miglioramento e riqualificazione di determinate aree del Ssr, anche sulla base delle valutazioni operate dal Comitato Lea.
Ora ci siamo, o quasi: il ministero della Salute ha infatti inviato lo schema di Accordo Stato-Regioni, con i criteri di accesso a quella che potremmo definire “premialità +”.
Questi i paletti:
– le regioni interessate dal riparto sono le stesse che accedono alla quota premiale;
– la ripartizione delle somme tra le regioni avviene in ragione della quota di accesso risultate dalla ripartizione del fabbisogno sanitario nazionale indistinto per il 2017;
– l’accesso alle forme premiali, previa valutazione del Comitato?Lea (e per le amministrazioni in piano di rientro a seguito del check tavolo Lea-tavolo per la verifica degli adempimenti), comporterà l’erogazione di una prima tramche del 30% all’approvazione del programma e di una seconda tranche del 70% a verifica annuale positiva del programma realizzato;
– infine, in caso di mancata presentazione del programma o se questo sarà bocciato, la regione non potrà più accedere alla quota premiale ripartita sulla base dei criteri fissati dalla legge 191/2009.
IL Sole 24 Ore sanità – 7 marzo 2017