Ammonta a 5 miliardi il “castelletto” delle spese legali per liti e per oneri da contenzioso sostenute da Stato, Regioni, Province e Comuni dal 2010 ad oggi. L’esborso medio degli enti locali è 410 mila euro. Crescita dell’1,8% nel 2016 rispetto al 2015. Sud più “litigioso” del Nord con pagamenti superiori di un quintuplo.
Dal 2010 al 15 febbraio 2017, Stato e amministrazioni locali hanno sostenuto pagamenti dovuti a contenziosi e a spese per liti pari a 5 miliardi di euro. Un ingente esborso delle istituzioni, ai vari livelli, a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili che le hanno viste coinvolte e, successivamente perdenti, o determinato dagli oneri relativi alla difesa dei propri dipendenti nei cui confronti si è verificata l’apertura di un procedimento di responsabilità civile, penale o contabile per fatti o atti direttamente connessi a compiti d’ufficio o all’espletamento del servizio.
È il Sud, inoltre, a risultare più “litigioso”, con ben sei realtà regionali su otto a posizionarsi al di sopra della spesa media per ente locale pari a 410 mila euro. In Sicilia, Puglia e Campania gli esborsi maggiori. Sul versante opposto, a spendere di meno, gli enti locali in Piemonte, Trentino Alto Adige e Lombardia.
È quanto emerge dalla Nota scientifica dell’Istituto Demoskopika “Liti e contenziosi. La mappa degli esborsi della Pubblica Amministrazione italiana”.
Dunque, “Stato e amministrazioni locali hanno emesso mandati di pagamento per cause perse e patrocinio legale per 4.906 milioni di euro, poco meno di 2 milioni di euro al giorno”, evidenzia l’Istituto che ha ottenuto la cifra della spesa sostenuta dall’amministrazione pubblica italiana sommando la categoria degli esborsi da contenzioso e delle spese per liti rilevabili dalla banca dati del Siope dal 2010 al 15 febbraio del 2017.
In particolare, spiega Demoskopika, i costi sostenuti dallo Stato ammontano a 1.553 milioni di euro pari al 31,6% del costo complessivo: ben 1.044 milioni di euro per l’esborso da contenzioso verso cittadini, ossia di pagamenti sostenuti dallo Stato centrale a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili in cui l’Amministrazione è coinvolta nel ruolo di fornitore di servizi sia come amministratore pubblico sia in quanto parte di un rapporto di tipo privatistico; poco più di 211 milioni di euro, inoltre, per l’esborso da contenzioso verso personale dipendente. In questo caso si tratta, nello specifico, di pagamenti sostenuti dall’Amministrazione a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili in relazione alla sua posizione di datore di lavoro.
Altri 136 milioni di euro sono stati generati, dal 2010 ad oggi, da esborso da contenzioso verso fornitori; pagamenti, nella fattispecie, sostenuti dall’Amministrazione a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili in cui è l’Amministrazione coinvolta con i propri fornitori. Infine, ben 165 milioni di euro da oneri derivanti da rapporti con terzi quali, ad esempio, pagamenti di commissioni bancarie, interessi bancari per l’impiego di fondi anche in temporanea assenza di copertura, nonché forme di penali previste contrattualmente.
Per quanto riguarda i pagamenti delle amministrazioni locali, dai dati emerge che 8.177 enti locali tra Regioni, Province e Comuni hanno generato una spesa complessiva pari a 3.354 milioni di euro: ben 2.139 milioni di euro per mandati di pagamenti finalizzati alla copertura delle spese legali per liti e a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili che hanno visto soccombere le amministrazioni comunali (43,6%), circa 967 milioni di euro per le Regioni (19,7%) e, infine, poco meno di 248 milioni di euro per le Province (5,1%).
Territorio: esborso medio per ente locale è pari a 410 mila euro. La spesa media sostenuta da ciascun ente locale, nell’arco temporale considerato, calcolato dall’Istituto Demoskopika per le spese di contenzioso verso il personale dipendente, i fornitori e i cittadini è pari a 410.127 euro. Una cifra, ottenuta rapportando il valore complessivo dei pagamenti per il numero degli enti locali sia per l’Italia, sia per macro area territoriale (Nord, Centro e Sud) che per ciascuna regione. “Approccio metodologico – si precisa nella nota scientifica di Demoskopika – reso necessario per operare una standardizzazione del dato e per far emergere le performance e gli scostamenti dei sistemi amministrativi di Regioni, Province e Comuni nelle venti realtà regionali italiane”.
È il Sud a risultare più “litigioso” rispetto al resto del Paese: è pari a 2.135 milioni di euro, infatti, l’ammontare dei pagamenti realizzati dagli enti locali meridionali, il 63,7% dell’esborso complessivo. A seguire le spese legali sostenute dalle amministrazioni locali del Nord con 745 milioni di euro (22,2%) e del Centro con 474 milioni di euro (14,1%). L’incidenza della pubblica amministrazione del Mezzogiorno è ancora più evidente se si analizza il dato in relazione all’esborso medio per ente locale. Con 820 mila euro, le oltre 2.600 amministrazioni locali del Sud hanno emesso mandati di pagamento pari al doppio delle 1.011 del Centro (468 mila euro) e addirittura al quintuplo rispetto alle circa 4.600 del Nord (163 mila euro). “Infine – precisa l’Istituto -, si è ritenuto proficuo, per una maggiore comprensione, semplificare il quadro locale degli esborsi da contenzioso e delle spese per il patrocinio legale classificando i sistemi amministrativi locali in relazione alla loro distanza dal dato medio italiano ottenuto”.
Chi spende di più: Sicilia, Puglia e Campania in testa. Sono otto le regioni italiane con all’attivo i sistemi istituzionali che, dal 2010 ad oggi, hanno sostenuto pagamenti per ben 2.379 milioni di euro, pari al 70,9% dell’esborso complessivo, a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili che li hanno visti direttamente coinvolti e per spese legate all’attività di patrocinio legale. Un ammontare rilevante dei costi che, in particolare, colloca Regione, Province e Comuni siciliani in cima alla classifica delle realtà regionali più “dispendiose” con un esborso medio per ente locale pari a 1.653.347 euro e pagamenti sostenuti in valore assoluto per 661,3 milioni di euro. Seguono la Puglia con un pagamento medio di 1.393.538 euro (369,3 milioni di euro), la Campania con un pagamento medio per ente pari a 810 mila euro (450,4 milioni di euro), la Basilicata con un pagamento medio di 678.465 euro (91 milioni di euro) e il Lazio con un pagamento medio di 606.902 euro (233 milioni di euro).
In coda, comunque con distanze rilevanti rispetto al dato medio italiano, si posizionano la Sardegna con un esborso medio per ente locale pari a 547.427 euro (211,3 milioni di euro), la Calabria con un pagamento medio di 528.198 euro (219,2 milioni di euro) e la Toscana con un costo medio sostenuto pari a 495.524 euro (143,7 milioni di euro).
Chi spende di meno: Piemonte, Trentino Alto Adige e Lombardia le più “parsimoniose”. Sono dodici i sistemi amministrativi locali, con una spesa complessiva pari a poco più di 974 milioni di euro, che entrano nel gruppo delle realtà regionali più accorte, ossia che hanno sostenuto pagamenti da contenzioso al di sotto dell’esborso medio fissato dall’Istituto Demoskopika in 410 mila euro per ente. In ordine di “parsimonia”, si collocano gli enti locali di Piemonte, Trentino Alto Adige e Lombardia: 59.331 euro di esborso medio per gli enti locali piemontesi osservati pari a oltre 72 milioni di pagamenti effettuati; 128.768 euro in media per il sistema delle amministrazioni locali trentine e altoatesine a fronte di una spesa complessiva di 42,4 milioni di euro; poco più di 157 mila euro di esborso medio per gli enti locali lombardi pari a un esborso sostenuto di 243 milioni di euro.
A seguire nella graduatoria di chi ha speso di meno, trovano spazio gli enti locali della Valle d’Aosta con un pagamento medio di 180.666 euro (13,7 milioni di euro), del Friuli Venezia Giulia con un esborso medio di 209.913 euro (46,4 milioni di euro), della Liguria con un esborso medio di 246.603 euro (59,2 milioni di euro), del Veneto con una spesa media sostenuta pari a 256.257 euro (150,4 milioni di euro), del Molise con un esborso medio per ente pari a 268.682 euro (37,3 milioni di euro) e dell’Umbria con una spesa media sostenuta pari a 286.315 euro (27,2 milioni di euro).
A chiudere, le amministrazioni locali delle Marche, dell’Abruzzo e dell’Emilia Romana rispettivamente con un esborso medio per ente locale di 287.436 euro (69,6 milioni di euro), di 308.462 mila euro (95,6 milioni di euro) e di 336.040 euro (117,6 milioni di euro).
Quotidiano sanità – 27 febbraio 2017