«La Regione dovrebbe concentrarsi «su un piano d’intervento serio ed efficace per evitare che la Miteni continui a inquinare». Così Alessandro Bratti, il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sui Pfas, replica alle accuse di superficialità e incompletezza espresse dall’ assessore regionale all’Ambiente Gianpaolo Bottacin e dall’azienda chimica di Trissino in merito alla relazione conclusiva dell’indagine compiuta dall’organismo che egli presiede nel corso dell’ultimo anno.
Dice Bratti: «La Miteni costituisce in assoluto la causa principale dell’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee e ha determinato una situazione di pericolo, per la salute umana e animale, dell’intero sistema idrico delle province di Vicenza, Padova e Verona». Per questo, invece di creare una commissione regionale d’inchiesta, a Venezia dovrebbero pensare a intervenire. «La Regione», rimarca il deputato, «già all’atto del rilascio alla Miteni dell’autorizzazione integrata ambientale avrebbe potuto fissare limiti agli scarichi».
A suo parere, se è vero che il problema della contaminazione da Pfas non c’è solo in Veneto, è solo qui che l’Arpav, «ha individuato la principale responsabile dell’ inquinamento». Il presidente della commissione d’inchiesta afferma: «La relazione sottolinea il dato costituito dagli elevati valori di Pfoa e Pfos (due dei Pfas, ndr) nei lavoratori della Miteni e la mancanza di uno studio sugli effetti sulla salute dei dipendenti dell’azienda».
Per quanto riguarda gli scarichi, Bratti afferma che i Pfas che vengono scaricati «in concentrazioni rilevanti» da Miteni nella fognatura «non subiscono nessuna riduzione della quantità poiché il depuratore non è in grado di trattarli e perciò vengono dimisi attraverso il collettore Arica (il famigerato tubo, ndr) nel bacino dell’ Agno- FrattaGorzone».
«Inoltre», aggiunge il parlamentare, «ben più grave risulta la veicolazione della contaminazione dei Pfas attraverso la falda inquinata che parte dalla Miteni e si diffonde verso valle». Se anche per la commissione non c’è nesso accertato fra contaminazione e presenza superiore alla media di alcune malattie mortali e di patologie in donne in stato di gravidanza e neonati, il presidente sottolinea che il consulente nominato dalla commissione per analizzare i dati «evidenzia che le ricerche forniscono indicazioni sufficienti a suggerire la necessità di ridurre o annullare l’esposizione a questi inquinanti».
Miteni intanto ha organizzato con incontro con Angelo Moretto, il direttore del Centro intemazionale per la prevenzione sanitaria del Dipartimento di scienze biochimiche e cliniche dell’università di Milano. E un appuntamento su invito, nel tardo pomeriggio di domani in municipio a Montecchio Maggiore, Vicenza. (L’arena)
Pfas a porte chiuse, scatta la protesta. I cittadini esclusi dall’incontro di domani alle 18 in sala civica a Montecchio richiesto dai Comuni e organizzato dalla Miteni di Trissino
La Miteni di Trissino organizzerà a Montecchio, domani, un incontro sui Pfas sollecitato dagli amministratori comunali del territorio che vogliono avere maggiori informazioni scientifiche sull’argomento, ma nell’Ovest Vicentino scoppia la polemica. Accompagnata dall’annuncio di un sit-in di manifestanti, organizzato per le 18 dello stesso giorno davanti alla Corte delle Filande. Il «workshop» per parlare di perfluori, come lo ha definito la stessa Miteni in una nota, non prevede infatti la presenza del pubblico nella sala civica messa a disposizione alle 18 di domani dal Comune. Un incontro a porte chiuse, dunque, che soltanto, ieri, dopo che il 10 febbraio era circolata una lettera, firmata dal presidente del consiglio Claudio Meggiolaro, si è deciso di videoregistrare, «su richiesta di alcuni consiglieri» scrive Miteni. E che sarà messa a disposizione del pubblico. Chiarisce Maurizio Scalabrin, presidente della commissione consiliare Ambiente e Territorio, dopo la polemica che lo accusa di aver indetto une solo agli amministratori comunali per parlare di Pfas .«La riunione di mercoledì è organizzata da Miteni – osserva · io sarò presente come consigliere. Sono stato contattato dai vertici aziendali che mi hanno ho telefonato ad alcuni sindad a titolo personale». Continua: «Avevo proposto alla Miteni un incontro pubbtico ma hanno risposto che per il momento preferivano una serata riservata e che, nel caso, ne avrebbero organizzata un’altra con i cittadini. Tengo inoltre a sottolineare che con Miteni non ho alcun legame professionale o politico»
Il workshop sui Pfas, a cui seguirà una sessione di lavoro, porterà la firma dell’Università di Milano a cui Miteni ha chiesto di riassumere tutte le conoscenze oggettive sui Pfas contenute negli studi internazionali. Invitando il prof. Angelo Moretto, direttore del centro internazionale per la Prevenzione sanitaria dell’ospedale Fatebenefratelli Sacco di Milano, ad esporre ed illustrare le ricerche condotte su questo tema. L’esclusività dell’incontro non è piaciuta, però, all’ex candidato sindaco Pietro Gervasio, che dalle pagine dei social ha lanciato il sit-in e fatto sapere: «Vedere un documento del genere mi fa venire solo rabbia. Chi amministra la vita pubblica si chiude nelle stanze a parlare di un argomento che spaventa, ma in campagna elettorale promette ai cittadini la trasparenza. Chi ci governa dovrebbe farsi carico delle paure, dei dubbi, delle preoccupazioni delle persone». «Ci teniamo a sottolineare che la nostra sarà una manifestazione pacifica e tranquilla – ha però chiarito uno degli organizzatori della manifestazione, Diego Meggiolaro -. Saremo presenti per evidenziare che non è corretto che una tale argomento si dibatta a porte chiuse. A Montecchio non è mai stata organizzata una serata pubblica dove i cittadini possano fare domande agli esperti e ottenere risposte certe». La protesta non si esaurirà domani. Un altro corteo di manifestanti parteciperà domenica al carnevale di San Valentino di Montecchio, dove verrà distribuito un documento sui Pfas. La domenica successiva, alle 20.30, invece, il cinema San Pietro ospiterà l’incontro pubblico: “Pfas- Arriva Greenpeace” dove saranno presenti gli attivisti con Giuseppe Ungherese, responsabile per la campagna “Detox”, insieme ad altre autorità in materia di Pfas. Interverranno anche alcuni medici accreditati per il work shop internazionale sui perfluori, organizzato a Venezia dall’Istituto superiore di Sanità il 22 e 23 febbraio. Miteni nei giorni scorsi è intervenuta sulla relazione della commissione parlamentare: «Stiamo approfondendo i contenuti ma già dalla prima lettura appare evidente che si tratta di un documento incompleto, privo di rigore scientifico che porta ad evidenti contraddizioni e a una approssimazione inaccettabile quando si affronta un tema così complesso e rilevante» scrivono dall’azienda. (Il Giornale di Vicenza)
14 febbraio 2017