Esattamente come due anni fa, il blitz al rifugio per cani e gatti finisce con decine di sequestri e con una denuncia. Maltrattamento di animali, in particolare, è l’accusa rivolta alla donna, 46 anni, da tempo “titolare” di un rifugio abusivo per animali in via Stradona. L’altra mattina i carabinieri di Castelbaldo, in collaborazione con i Nas di Padova e con il personale veterinario dell’Ulss 6, sono entrati nella struttura su mandato del magistrato Davide Nalin della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rovigo.
I militari e gli operatori sanitari hanno riscontrato che nel rifugio vivevano quasi un centinaio di animali, 22 cani e 70 gatti, in condizioni igienico-sanitarie precarie. All’interno della stessa struttura, in attività senza l’autorizzazione del sindaco, sono inoltre stati rinvenuti farmaci ad uso veterinario, molti dei quali scaduti. Contestazioni, queste, identiche a quelle già avanzate nel 2015, quando un altro blitz portò al sequestro di numerosi animali. Il rifugio è stato posto sotto sequestro e affidato al Comune di Castelbaldo. I 92 animali sono invece stati dati in custodia all’Eital (Ente italiano tutela animali), realtà che ha sede in Piemonte e che ha immediatamente dirottato 12 gatti alla Comunità San Francesco di Feltre (Belluno) e 16 cani in un canile di Correggio (Reggio Emilia). Il resto degli animali sono stati prelevati ieri pomeriggio, anche se in una nota Eital ha denunciato la sparizione di quasi tutti i gatti rimasti in via Stradona: nella notte tra ieri e martedì la rete di recinzione del rifugio sarebbe stata divelta, consentendo la fuga dei felini. Eital ha inoltre denunciato l’atteggiamento ostile di alcuni gruppi animalisti della zona e condannato l’atteggiamento delle autorità amministrative locali, ritenute incapaci di bloccare l’illegalità e l’abusivismo che hanno regnato per anni nel canile di via Stradona. «Ora gli animali sequestrati cercano una famiglia», ha quindi spiegato Eital, che ha messo a disposizione il numero 366-4927313. Forte è pure la denuncia dei 100%animalisti nei confronti di Eital, accusata peraltro di aver destinato alcuni cani nella struttura gestita da un cacciatore. E poi: «I cani e i gatti sequestrati due anni fa sono quasi tutti morti; i più fortunati sono finiti nelle mani dei validi e onesti volontari del canile di Rubano».
Il Mattino di Padova – 9 febbraio 2017