Cibus raddoppia e diventa annuale. Si tratta di Cibus Connect 2017, un evento con un format nuovo, light, che si svolgerà in due giorni (12 e 13 aprile) a Parma e che coniuga l’esposizione con il business e la convegnistica finalizzata alla divulgazione dei temi su food e retail.
Gli organizzatori, Fiere di Parma e Federalimentare, stimano la partecipazione di oltre 500 aziende alimentari italiane in due padiglioni e l’arrivo di un migliaio di buyer esteri. Saranno inoltre presenti 50 produttori aderenti a Slow Food.
L’anteprima di Cibus Connect sarà Origo (11-12 aprile), il forum mondiale delle Dop e Igp organizzato dal ministero delle Politiche agricole e Regione Emilia Romagna. Rimane fermo che la manifestazione-madre Cibus continuerà a svolgersi negli anni pari.
Il gioco ad incastro di Cibus Connect non è stato semplice: si svolge 4 giorni prima di Pasqua e s’incrocia volutamente per un giorno con Vinitaly; inoltre precede di 25 giorni la biennale milanese Tuttofood (con l’incorporata Fruit innovation), che quest’anno non avrà il formidabile traino di Expo ma potrà contare sul sostegno di Regione e Comune per il fuori salone Food&week, una settimana dedicata al cibo sul modello del Salone del mobile.
Perchè nasce Cibus Connect? «È uno strumento – ha risposto ieri, in occasione della presentazione del nuovo format, Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare – per dare continuità al messaggio del made in Italy, anche negli anni dispari. E avvalendosi di mezzi come l’incoming degli operatori, la visita dei territori e di qualificate realtà produttive».
Per Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma, «i recenti successi hanno confermato l’efficacia di Cibus come piattaforma per l’internazionalizzazione del made in Italy alimentare. In questo contesto nasce l’esigenza di una cadenza annuale per Cibus che si allinea a tutte le grandi fiere del made in Italy. Cibus Connect 2017 sarà il test per un format fieristico breve, chiavi in mano, focalizzato su business matching e networking, sempre più condiviso con la nostra community».
Cibus Connect sarà il format del futuro? «Dobbiamo capire bene – ha risposto Cellie – ma potrebbe essere a metà strada tra Cibus e Cibus Connect». E i problemi di viabilità del quartiere fieristico a Parma? «Alcuni sono stati risolti – ha risposto il manager – mentre per Cibus 2018 sarà sciolto il nodo della rotonda autostradale».
Sulle infrastrutture Fiere di Parma ha investito 80 milioni nel periodo 2009-2016 mentre, entro il 2020, beneficerà di altri 160 milioni destinati a infrastrutture e servizi ricettivi/commerciali.
In coincidenza con Cibus Connect, e sfruttando le sinergie con Vinitaly, Ice ha l’obiettivo di coinvolgere 150 tra buyer e interlocutori commerciali. I buyer del vino sono gli stessi del food? «Nelle società d’importazione a volte coincidono» ha risposto Elda Ghiretti, brand manager di Cibus.
Negli ultimi anni l’export italiano è stato penalizzato dalle sanzioni commerciali incrociate tra Ue e Russia e ora il neo protezionismo americano di Trump potrebbe determinare altri danni. «Bisogna superare le sanzioni – ha osservato Scordamaglia – e trasformare il G7 in un G8. Spero che arrivino segnali chiari a breve. Quanto a Trump il suo stop all’accordo Trans-Pacifico ha sortito quanto meno l’effetto di impedire che gli standard si trasferissero dall’Europa all’Asia».
Emanuele Scarci – Il Sole 24 Ore – 9 febbraio 2017