Due settimane fa Luca Zaia, riunendo i suoi dopo che il consiglio regionale aveva approvato la norma sul disturbo venatorio promossa da Sergio Berlato, era stato perentorio: «Sulla caccia dobbiamo essere più laici». Così ieri è approdato in commissione il «riequilibrio» chiesto dal governatore, sotto forma di un progetto di legge presentato da Zaia Presidente e Lega Nord, che punta a sanzionare chi spara vicino a case, aziende, strade e binari. Curiosamente la mossa è arrivata nel giorno in cui la Conferenza Stato-Regioni ha deciso di rinviare l’approvazione del Piano lupi, che prevede anche il loro abbattimento, misura contestata proprio dal Veneto.
Berlato, capogruppo di Fratelli d’Italia e leader delle doppiette, aveva già provato a stemperare le polemiche animaliste, proponendo di applicare le contravvenzioni da 600 a 3.600 euro, appena approvate per chi disturba i cacciatori, anche «per chi spara non rispettando il limite dei 100 metri dalle abitazioni». Ma a stretto giro è arrivato il testo voluto da Zaia, che inasprisce ulteriormente le sanzioni a carico degli sparatori. Le multe avranno gli stessi importi, ma viene previsto che scattino già a 150 metri, peraltro non solo dalle case, ma pure da luoghi di lavoro, linee ferroviarie e arterie stradali. «Solo uno specchietto per le allodole, perché i “furbetti” che non saranno colti in flagrante a sparare, ma causeranno comunque disagi, la faranno franca», attacca il dem Andrea Zanoni. Il progetto contempla comunque anche una raffica di sanzioni ,in materia di uccelli inanellati, fauna selvatica, cani da caccia, appostamenti fissi.
Ieri entrambi i testi sono stati esaminati dalla commissione Caccia, che ha votato all’unanimità l’accorpamento dei due dossier. «La nostra proposta è decisamente più ampia di quella di Berlato, ma non credo ci saranno problemi a unificarle», ha sottolineato Silvia Rizzotto, capogruppo di Zaia Presidente e prima firmataria del progetto. Un destino proceduralmente simile a quello che potrebbe essere riservato alla riforma dei Parchi: dopo le tensioni sugli emendamenti di Berlato per i Colli Euganei e di Stefano Valdegamberi per la Lessinia, ieri sono iniziate le audizioni in merito alle proposte della giunta da un lato e di Graziano Azzalin (Pd) dall’altro.
Nel frattempo a Roma, su richiesta degli ambientalisti, è invece slittata la decisione sul contenimento dei lupi.«Non è una vittoria — commenta Simone Scarabel (M5S) — ma almeno c’è tempo per lavorare sull’argomento. Speriamo che i pochi che erano favorevoli al progetto così come proposto dal ministero ci ripensino».
IL Corriere del Veneto – 3 febbraio 2017