Pubblicata l’ultima edizione dell’indagine annuale di Health Consumer Powerhouse che valuta i sistemi sanitari in base al mix di dati statistici sanitari ufficiali e il livello di soddisfazione dei cittadini. Italia si conferma al 22° posto seppur con un piccolo miglioramento nel punteggio rispetto all’anno scorso. Il problema sono le differenze regionali: “Da Roma in su sanità di qualità al sud livello molto basso”. L’indagine
Il sistema sanitario italiano si conferma al 22° posto in Europa anche nel 2016 secondo l’Euro Index Consumer Health 2016 (EHCI) pubblicato oggi dalla Health Consumer Powerhouse che dal 2005 valuta i sistemi sanitari di 35 paesi del continente europeo.
Ricordiamo che l’indice è il risultato di un’analisi che in base a 48 indicatori suddivisi in 6 aree (Diritti dei pazienti e informazione, accesso alle cure, risultati trattamenti, gamma servizi,prevenzione e l’uso di prodotti farmaceutici) analizza i dati statistici sanitari ufficiali e il livello di soddisfazione dei cittadini.
In generale il rapporto evidenzia come “la sanità europea è in costante miglioramento su: mortalità infantile, tasso di sopravvivenza malattie cardiache, ictus e cancro. E le risultanze rimarcano anche come si stia potenziando il coinvolgimento dei paziente”.
Nota dolente invece la persistenza di “inefficienza” in troppi paesi. E poi un auspicio: “Se tutti copiassero i sistemi europei di maggior successo si potrebbero risparmiare risorse da investire per salvare vite umane e migliorare le prestazioni”.
Continua a leggere su Quotidiano sanità
31 gennaio 2017