Si è fermato l’aumento dell’occupazione che era stato favorito dalla decontribuzione sulle assunzioni nel 2015 e, in misura minore, nel 2016. Lo scorso dicembre, dice l’Istat, gli occupati erano 22 milioni 783mila, come a novembre. E anche allargando l’analisi all’ultimo trimestre del 2016, rispetto al trimestre precedente, si osserva una «sostanziale stabilità». Solo allungando lo sguardo a dicembre del 2015 si vede che gli occupati sono saliti di 242mila.
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sottolinea pure che, se il confronto si fa su febbraio 2014, ci sono 602mila posti di lavoro in più. Nonostante ciò, il nostro tasso di occupazione (rapporto fra occupati e popolazione tra 15 e 64 anni d’età) è fermo al 57,3%, circa otto punti meno della media dell’eurozona. Per recuperare servirebbero circa 3 milioni di occupati in più.
La buona notizia è che a dicembre sono aumentati gli occupati nella fascia giovanile (25-34 anni) mentre calano gli over 35. Ma basta tornare al confronto tra trimestri e ne esce confermato il trend degli ultimi anni, con l’aumento degli over 50, favorito dal fatto che si va in pensione più tardi. E in più, nel trimestre, salgono i contratti a termine (25 mila) e il lavoro autonomo (8mila), mentre diminuiscono i posti di lavoro stabili (- 39mila).
I disoccupati, a dicembre erano 3,1 milioni: 9mila in più di novembre e 144mila in più di un anno prima. Il tasso di disoccupazione risulta stabile al 12% nel mese e in leggero aumento rispetto all’11,6% di dicembre 2015. Ma ciò è dovuto anche al forte calo degli inattivi (-478mila in un anno). Ci sono cioè più persone che cercano lavoro. Insomma un quadro di luci ed ombre. Che non mostra vie d’uscita,in particolare per i giovani. La disoccupazione nella fascia 15-24 anni ha raggiunto il 40,1% contro il 38,3% di dicembre 2015. Si tratta di 644 mila giovani, il 10,9% della popolazione tra 15 e 24 anni (molti infatti studiano e quindi non cercano lavoro). Di buono c’è che, secondo Unioncamere, nel 2016 il saldo tra cessazioni e aperture di imprese si è chiuso in positivo di 41mila unità, con le attività condotte da under 35 aumentate del 10,2%: bed & breakfast +16%; parrucchieri + 23%.
Enrico Marro – IL Corriere della Sera – 1 febbraio 2017