Non ce l’ha fatta per un soffio ad entrare nella terna decisiva di nomi dalla quale l’assemblea generale (198 Paesi presenti) dell’Organizzazione mondiale della Sanità il prossimo maggio sceglierà il suo nuovo direttore generale. Il medico veneziano Flavia Bustreo, epidemiologa e dal 2010 vicedirettore generale della Famiglia, delle Donne e dei Bambini sempre all’Oms e vicepresidente del Consiglio di Gavi, l’Alleanza per i Vaccini, è rimasta in corsa fino alla scrematura finale.
L’executive board martedì l’aveva inserita nella «short list» dei cinque candidati da ridurre appunto a tre, insieme all’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus, al francese Philippe Douste-Blazy, all’inglese David Nabarro e alla pakistana Sania Nishtar. Ieri, a Ginevra, tutti e cinque sono stati sottoposti a ulteriori audizioni dalla commissione, che in serata ha selezionato i «finalisti»: il favorito Adhanom Ghebreyesus, ex ministro della Sanità e poi degli Affari Esteri del suo Paese; Nabarro, special adviser del segretario Onu per lo sviluppo sostenibile e il cambiamento climatico; e, a sorpresa, la Nishtar, 53 anni, fondatrice e presidente di «Heartfile», Ong pakistana impegnata sul fronte della salute. Era stata ministro nel suo governo e componente di vari comitati all’Onu e all’Oms.
«Sono grata al mio Paese per la fiducia e il sostegno sino a questa fase dimostrati — aveva detto qualche ore prima la Bustreo — parlo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dei ministeri degli Esteri e della Salute, ma anche dell’Istituto Superiore di Sanità, della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, dei numerosi parlamentari e di migliaia di persone che mi sostengono, anche sui social network. Mi danno forza». La candidatura della Bustreo era stata presentata ufficialmente dal governo il 22 Settembre scorso.
M.N.M. – Il Corriere del Veneto – 26 gennaio 2017