Grandissime differenze Nord-Sud con la Campania sempre fanalino di coda. Nel 2015 si riducono anche le spese delle regioni per gli organi istituzionali della Asl, anche se Sicilia, Lombardia e Veneto da sole rappresentano più della metà del costo totale. Il Rapporto della Corte dei conti sulla finanza regionale. Il documento
Spesa sanitaria sull’ottovolante, ticket che aumentano (anche se l’incremento è da attribuire alla sola Regione Calabria), giù invece la spesa per il personale e servizi, ma con grandi macro differenze regionali. E non solo: cresce di poco l’intramoenia mentre si riducono le spese per gli organi istituzionali, con Sicilia, Lombardia e Veneto in cui è concentrata più della metà della spesa. Sono questi alcuni dei numeri del Referto su “Gli andamenti della finanza regionale – Analisi dei flussi di cassa anni 2012-2015 e primo semestre 2016” della Corte dei conti pubblicato oggi.
Ma andiamo a vedere in sintesi il documento per la parte sanitaria. E partiamo dalla spesa sanitaria che negli ultimi 4 anni è stata sull’ottovolante. “Per le Regioni e le Province autonome, nel quadriennio 2012-2015, i pagamenti per spesa sanitaria (essenzialmente caratterizzata da trasferimenti), per effetto delle anticipazioni di liquidità incassate – in particolare nel biennio 2013/2014 – per il pagamento dei debiti commerciali accumulati dai rispettivi enti sanitari, aumentano da 110,7 miliardi nel 2012 a circa 113,2 miliardi in ciascun anno del biennio 2013/2014, per ridursi a 112 miliardi nel 2015. Nel primo semestre 2016 i pagamenti per la spesa sanitaria tornano a crescere sia per spesa corrente sia per spesa in conto capitale (complessivamente +11,4%)”.
Personale. Spesa in calo di quasi il 5%. Ma a Bolzano la spesa pro-capite è doppia rispetto al Lazio. Le principali categorie di spesa nel comparto sanitario sono rappresentate dal personale e dagli acquisti di servizi che, ancora nel 2015, incidono per quasi il 70% del totale pagamenti, arrivando a coprire oltre l’80% della spesa se si considera anche la categoria dell’acquisto di beni.
Con riguardo ai pagamenti effettuati dagli Enti sanitari relativamente al personale (che rappresenta il 30% della spesa), questi proseguono il loro trend decrescente (-4,70% nel quadriennio, -0,6% rispetto al 2014): la riduzione maggiore nel quadriennio è osservata nelle Regioni in piano di rientro (-9,28%).
Nello specifico la Regione ad aver ridotto di più la spesa per il personale è la Campania: dal 2012 al 2015 oltre 550 mln in meno (- 17,7%). Tra le regioni che hanno ridotto di più la spesa anche Sicilia (-12,2%), Calabria (-11%) e Lazio (-7%). In controtendenza, Sardegna (+4,4%), Abruzzo (2,1%), Toscana (+1,1%) e Lombardia (+0,9%).
Per questa categoria di spesa, nel 2015 il dato nazionale pro capite è 592 euro, ma con notevoli differenze: nella Provincia autonoma di Bolzano ed in Valle d’Aosta – dove l’incidenza della spesa per il personale rispetto ai pagamenti correnti è pari rispettivamente al 48,9% ed al 44% – il pro capite è pari a 1.089,2 e 902,8 euro, contro i 459,58 euro della Regione Campania e i 468,30 della Regione Lazio.
Continua a leggere su Quotidiano Sanità – 13 gennaio 2017