La provincia di Vicenza da domenica ha due sole aziende sanitarie: la Usl 8 Berica e la Usl 7 Pedemontana. A guidare la prima (che fonde le due aziende di Vicenza e dell’Ovest vicentino) è stato confermato il direttore generale Giovanni Pavesi, che ieri ha annunciato il «programma» per il 2017: ulteriore riduzione dei tempi delle liste d’attesa, contenimento delle code al Pronto soccorso «sotto le quattro ore di media» e (almeno per quest’anno) «nessun accorpamento di primariati».
Per gli utenti vicentini e dell’Ovest della provincia non cambierà sostanzialmente nulla, nei servizi. È questo il senso del messaggio che ieri mattina il dg ha voluto veicolare, presentando i numeri della nuova azienda sanitaria: una realtà che copre 61 Comuni con quasi mezzo milione di residenti su 1.240 chilometri quadrati, poco meno di un miliardo di euro (970 milioni) di fatturato. L’Usl 8 avrà, questo sì, una dirigenza dimezzata: d’ora innanzi copriranno gli stessi ruoli anche per l’ex Usi 5 la direttrice sanitaria dell’Usl 6 Simona Aurelia Bellometti, il direttore amministrativo Tiziano Zenere e il direttore dei Servizi Sodali Salvatore Barra. Mentre i tre omologhi dell’Usl 5 torneranno ai loro ruoli ospedalieri.
«L’azienda che nasce non vedrà alcun tipo di taglio o accorpamento forzoso – ha sottolineato Pavesi – i cittadini troveranno gli stessi servizi di prima». Il personale della nuova azienda ammonta in tutto a 6.107 dipendenti di cui 912 medici. Ha 1.362 posti letto complessivi (884 negli ospedali di Vicenza e Noventa, gli altri ad Arzignano, Valdagno, Lonigo e Montecchio Maggiore), nei quali nel totale delle due Usl nel 2016 sono stati ricoverati 51.500 pazienti, per quasi 38 mila interventi chirurgici. Oltre 168mila gli accessi nei Pronto soccorso, una media di 463 al giorno in cui la parte maggiore la fa il reparto del capoluogo, con 295 accessi medi. Infine per le liste d’attesa, in tutte le fasce (10 giorni, 30 giorni, 180 giorni) secondo l’azienda sanitaria il rispetto dei tempi nelle prenotazioni nel 2016 è stato superiore al 90 per cento. «Quest’anno su questo fronte abbiamo ottenuto risultati importanti – evidenzia Pavesi – ma anche nei tempi medi per le visite al Pronto Soccorso: a Vicenza, la media è scesa a 4 ore e 25 minuti, l’obiettivo è scendere sotto le quattro». I vertici assicurano che nel 2017 non ci saranno accorpamenti, «casomai se ne riparlerà nel 2018 con la definizione delle schede ospedaliere da parte della Regione». Ci saranno invece sinergie organizzative: alla creazione di un unico dipartimento interaziendale oncologico, già attuata da mesi, si procederà ad unificare i Cup (centri unici di prenotazione), la gestione dei servizi di prevenzione e quella dei servizi veterinari. Infine, continuerà il processo di fusione delle Cardiologie e delle Ortopedie.
Si chiama Usli 7 Pedemontana ed è la nuova azienda sanitaria che da ieri ha preso il posto dell’Usi 3 di Bassano e dell’Usi 4 Alto Vicentino, unificate nella neonata realtà che riparte guidata dal direttore generale Giorgio Roberti al fianco del quale lavoreranno il direttore sanitario Bortolo Simoni, quello amministrativo Francesco Favretti e il direttore dei servizi sociali Alessandro Pigatto. Un territorio ampio quello della nuova azienda sanitaria Pedemontana, con oltre 60 comuni coinvolti, 368mila abitanti e quasi 1500 chilometri quadrati di superficie all’interno dei quali le strutture ospedaliere di Bassano (411 posti letto), Santorso (406 posti letto) e Asiago (92 posti letto che diventeranno 130 a lavori ultimati) saranno i cardini di un sistema che punta ad elevare ulteriormente la qualità dei servizi: «Nei nostri ospedali sono arrivati specialisti di spessore e a Bassano, proprio di recente ad esempio, abbiamo nominato i nuovi primari dei reparti di medicina e cardiologia così da perfezionare ancora meglio il nostro assetto – spiega il direttore generale Roberti – l’obiettivo è quello di attrarre sempre più professionisti mantenendo da noi quelli che già operano nelle nostre strutture, così da garantire al territorio un livello sempre migliore».
Livello garantito grazie anche ai poco più di 4000 dipendenti presenti nelle strutture, ai quali si sommano altri 427 medici convenzionati a supporto dell’attività sanitaria: «Per unificare e rendere perfettamente sinergico il lavoro delle tre strutture della nuova azienda sanitaria Pedemontana ci vorrà del tempo – spiega Roberti – ma le linee guida sono chiare e i nostri sforzi saranno finalizzati a centrare tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati; in primis riduzione delle liste d’attesa e offerta aggiuntiva di prestazioni con la possibilità, ancora in fase di studio, di assumere nuovo personale e migliorare il parco tecnologico della nuova Usl. Lavorando assieme, ciascun presidio manterrà le proprie peculiarità senza però escludere ad esempio che un’equipe possa spostarsi di ospedale in ospedale a parità di tecnologia o che, in alcuni casi, sia l’utente a raggiungere il centro in cui macchinari e tecnologie specifiche sono presenti». Roberti conclude: «Non dimentichiamo poi che nel nostro territorio sono attive 34 case di riposo che danno ospitalità e assistenza a quasi 3000 persone e 42 centri di servizio dedicati all’assistenza di persone con disabilità, malattie che neces sitano di particolari attenzioni e cure. Realtà fondamentali che saranno sempre più messe in rete».
Il Corriere del Veneto – 3 gennaio 2017