La Stampa. Strategia anti-Covid liberticida, come sentenziato nel suo discorso di investitura dalla Premier? «Liberticide sono state le regioni del centro destra che prima hanno negato il virus e poi remato contro le necessarie misure restrittive», replica Andrea Crisanti, microbiologo, ora con uno scranno al Senato tra le file dei Dem.
Non le sembrano un po’ ingenerose le critiche di Meloni alla strategia anti Covid fin qui adottatta?
«Mi sembrano parole prive di qualsiasi supporto scientifico pronunciate da una smemorata. Meloni dovrebbe ricordare che a fare disastri senza paragoni al mondo durante la prima ondata è stata proprio la regione Lombardia, amministrata dal centrodestra, che ha negato per parecchio tempo le pericolosità del virus e che negli anni ha costruito un modello di sanità centrato tutto sull’ospedale, lasciando sguarnito il territorio, che infatti non è riuscito a fare alcun filtro durante la prima ondata. Quando le persone morivano senza nemmeno arrivarci, in ospedale. E anche in seguito, nel 2021, sono state le regioni di centrodestra a sbracciarsi per chiedere misure meno restrittive. Avremmo potuto evitare decina di migliaia di morti rispetto agli 80 mila che abbiamo contato nonostante i vaccini».
Mica perché hanno protetto poco…
«No, sono stati la nostra salvezza, ma dobbiamo ricordare che non possono proteggere tutti quei milioni di anziani e fragili che hanno un sistema immunitario che ai vaccini non risponde».
Con i vaccini è arrivato anche il Green Pass. Se ne poteva fare a meno visto che anche i vaccinati trasmettono il virus?
«Come ho già detto altre volte, non era lo strumento adatto a contenere la trasmissione del virus. Ma è stato una molla formidabile nello spingere le persone a vaccinarsi».
Le mascherine invece le potevamo togliere prima?
«In Germania sono ancora obbligatorie sui treni. Dipende dalla sensibilità sociale e dal livello di circolazione del virus. Ma le Ffp2 restano uno strumento formidabile di protezione. Soprattutto per anziani e fragili ai quali, consiglio di continuare a indossarle nei luoghi affollati».
«Abbiano adottato le misure più restrittive dell’Occidente ma abbiamo avuto il maggior numero di morti», rimarca Meloni. Come lo spiega?
«Che il maggior numero di decessi lo dobbiamo alle regioni amministrate dal centrodestra che hanno sempre remato contro le misure restrittive. In Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Corea hanno avuto un numero bassissimo di morti perché hanno adottato misure più restrittive delle nostre. Altro che approccio fallimentare».
Pur non escludendo nuove ondate, la premier assicura che non si tornerà indietro. Lei ci metterebbe la mano su fuoco?
«Predire il futuro con questo virus significa privilegiare un approccio ideologico anziché scientifico. Sono affermazioni preoccupanti, perché significano che se mai ci dovessimo ritrovare in situazioni di necessità non verrebbero adottare le misure che servono».
Che ne pensa dell’idea di eliminare la quarantena per i positivi asintomatici ventilata da qualche esponente di centrodestra?
«Che è la mossa giusta se vogliamo dare al virus l’opportunità di dilagare».
Ma Omicron è molto meno aggressiva delle precedenti versioni del virus…
«È poco più di un’influenza grazie al vaccino, ma da gennaio ha fatto 42 mila morti, perché ci sono tanti immunodepressi che ai vaccini non rispondono».
La variante Cerberus in Italia è al 7% e presto raddoppierà. Dobbiamo temere un colpo di coda del virus?
«È meno contagiosa, ma infetta anche i vaccinati e dal punto di vista clinico può causare danni gravi nei fragili. Quindi bisognerà tenere alta la guardia e fare poca demagogia». —