La Stampa. Mentre i contagi vanno su, le mascherine si apprestano ad andare giù. Il 30 settembre decadono quasi tutte le ultime restrizioni dell’era pandemica, che ancora obbligano a coprire naso e bocca con le Ffp2 su bus, metro e treni, ma anche dentro ospedali, ambulatori medici e Rsa. E salvo ripensamenti il governo non sembra intenzionato a emanare nuovi provvedimenti anti-Covid, lasciando che a sbrogliare la matassa, in caso di nuova ondata, sia l’esecutivo che uscirà dalla tornata elettorale. Il 31 ottobre scadranno poi i protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro, che tra le altre cose prevedono ancora l’uso delle mascherine al chiuso quando non si può mantenere il distanziamento, ed anche in questo caso le parti sociali non sembrano intenzionate a proseguire sulla via dell’obbligo. A quel punto l’unica restrizione resterebbe quella del Green Pass per ricoverati e visitatori negli ospedali e nelle residenze per anziani, che scade solo a fine anno e che di fatto obbliga a fare il tampone prima di entrare in una struttura sanitaria.
Intanto, nell’ultima settimana i contagi da Covid hanno ripreso a salire. Dal 9 al 15 settembre se ne sono contati 109.883, dal 16 al 22 settembre l’asticella è arrivata a 133.596, pari a un 18% di incremento in sette giorni. Una ripresina, nemmeno tanto «ina», che gli esperti avevano previsto dopo la riapertura delle scuole, alla quale però andrà presto ad aggiungersi l’impennata, probabilmente più marcata, che farà seguito all’abbassamento delle temperature. Si somma poi l’incognita varianti. La viro-star a stelle e strisce, Anthony Fauci, ha replicato a Biden che aveva dichiarato finita la pandemia, ricordando che negli Usa si sta diffondendo una nuova variante, la Ba 4.6, che da uno studio condotto dall’Università di Westminster «replica più velocemente nelle prime fasi dell’infezione e ha un tasso di crescita più elevato». Oltreoceano è al 9%, nel Regno Unito al 3. I prossimi giorni diranno se è destinata a dilagare in Europa.
Che una nuova ondata sia alle porte lo sostiene anche l’Ema. Il responsabile vaccini, Marco Cavaleri, non ha dubbi: «La stagione fredda genererà una ripresa dei contagi in linea con i trend dei due anni precedenti. Il virus sta mutando a velocità pazzesca e anche se Omicron 5 è ancora dominante, bisogna porre attenzione alle nuove varianti». Di qui l’invito a proteggersi. Che gli italiani al momento snobbano, a giudicare dal flop della campagna per la quarta dose. Da una settimana si è in media sotto le 10 mila somministrazioni al giorno. Meno di quante se ne facessero prima che sbarcassero i vaccini aggiornati su Omicron 1. Che nessuno sembra però volere, visto che nel frattempo è stato approvato l’antidoto di Pfizer tarato sulla versione 5 della variante. L’Aifa ha comunicato che si tratta di vaccini equivalenti tra loro, ma evidentemente in molti attendono che parta la campagna con l’ultimo ritrovato. Il via libera dovrebbe arrivare oggi con una circolare del ministero della Salute, che continuerà a raccomandarli per over 60, fragili, sanitari, ospiti delle Rsa e donne incinta, senza però precluderli agli altri.