Alla fine ha vinto la linea di chi voleva una lista con tutte le specie animali vietate per l’importazione, la vendita, la riproduzione e la detenzione nelle case. Il Consiglio dei ministri ha, infatti, approvato due decreti legislativi, su proposta del ministro Roberto Speranza, che riguardano gli animali esotici e selvatici, istituendo una banca dati nazionale con controlli stringenti.
La nuova legge
La legge, che entrerà in vigore con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, interverrà con sanzioni contro chi violerà i divieti di importazione, vendita e riproduzione, e contro il traffico di specie protette in pericolo di estinzione. In generale, la stretta punta a tutelare gli animali e la salute pubblica, attraverso stop all’importazione di pipistrelli, detenzione di ragni velenosi, riproduzione di tigri e leoni e altri animali esotici. Secondo i dati ufficiali, sarebbero circa cinque milioni gli animali esotici attualmente commerciati e detenuti in cattività in gabbie, teche, vaschette, garage e sgabuzzini delle case degli italiani.
La normativa Ue
L’Italia è il quinto Paese europeo dopo Olanda, Cipro, Lussemburgo e Belgio a rendere operative restrizioni in questo settore, mentre Francia e Slovenia applicheranno norme simili il prossimo anno e il Consiglio europeo dei ministri ha recentemente impegnato la Commissione di Bruxelles a emanare una normativa comunitaria. Una battaglia che aveva visto in Italia crearsi diversi schieramenti (come abbiamo raccontato nell’ultimo numero del magazine Animal Health). Ha vinto la linea della Lav che aveva avviato una campagna #aCasaLoro e proposto un emendamento alla legge di delegazione europea, a firma di Loredana De Petris e altri senatori. Una stretta “nei confronti di un anacronistico commercio pericoloso per tutti”, ha commentato Gianluca Felicetti, presidente Lav, secondo il quale le nuove norme scoraggeranno man mano le manie di “collezionisti di animali” e bloccheranno mode pericolose.
Cosa prevede la legge
Il ministero della Salute, entro 30 giorni dall’emanazione della legge, redigerà una lista positiva che include le poche specie animali che potranno ancora essere commerciate e detenute in Italia. Entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge, il ministero della Transizione ecologica stilerà la lista negativa che amplierà il numero di specie già vietate. Chi detiene uno degli animali delle specie vietate, non potrà farlo riprodurre ma potrà tenerlo fino alla fine della sua vita naturale. I possessori dovranno denunciarne la presenza in prefettura, entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge. I negozi hanno 12 mesi di tempo per la messa in regola. I circhi e le mostre faunistiche viaggianti da subito non potranno far riprodurre gli animali delle specie vietate e non potranno acquisirne altri.?È prevista l’applicazione di queste norme di protezione degli animali anche agli ibridi: saranno quindi vietati, ad esempio, i ligre (incrocio tra leone e tigre), i savannah (incroci tra gatti domestici e gattopardi-serval), e gli incroci tra diverse sottospecie di tigri.
Le sanzioni
In caso di violazioni è sempre disposta la confisca degli animali ed è previsto l’arresto fino a sei mesi o ammenda da 20mila a 150mila euro. Chi commercerà illegalmente specie protette sarà sanzionato “salvo che il fatto costituisca più grave reato” grazie all’integrazione dell’articolo 727-bis del Codice penale con “l’arresto da due a otto mesi e con l’ammenda fino a 10mila euro”.? Viene realizzata un’unica anagrafe nazionale di cani e gatti nonché delle strutture e degli operatori che li detengono a qualsiasi titolo e tutti gli altri animali, anche quelli ex “da reddito”, dovranno essere identificati e registrati nella banca dati nazionale. Prevista identificazione obbligatoria e certificazione veterinaria degli animali in vendita anche via internet.