E adesso sui “dottorini” è scontro totale tra Lega e Partito Democratico, con il Carroccio deciso a interrompere qualsiasi «gentilezza istituzionale» con l’opposizione. «Quanto accaduto in consiglio regionale è un episodio che testimonia come, nella gestione della sanità veneta, si stiano aprendo vari fronti di sfaldamento», ha detto il segretario del Pd, Andrea Martella. «Le sue parole mettono fine alla leale collaborazione. Avanti dritti anche senza le loro polemiche», ha replicato il capogruppo della Lega in consiglio regionale, Alberto Villanova.
La vicenda è quella dei sette emendamenti presentati dall’assessore Manuela Lanzarin alla legge di adeguamento ordinamentale in materia di politiche sanitarie e sociali per far fronte alla carenza di personale sanitario. Due le novità: sul fronte dei medici di base affidare ai “dottorini”, cioè ai medici specializzandi, fino a 1.200 assistiti; sul fronte dei Pronto soccorso, consentire l’acquisto di prestazioni aggiuntive con un compenso che sale da 80 a 100 euro lordi l’ora oltre alla possibilità di ricorrere a laureati non ancora specializzati. Una “ricetta” che ha colto di sorpresa gli stessi leghisti, ai quali non era stata né annunciata né spiegata, fatto sta che dopo le proteste dell’opposizione la maggioranza ha deciso di portare l’argomento in commissione per un approfondimento, sospendendo il consiglio. Ieri Martella ha detto che sulla sanità «si registrano vari fronti di sfaldamento istituzionale e politico», partendo dal governatore Luca Zaia che ha «pubblicamente negato, o comunque ridotto all’osso» la carenza dei medici di famiglia mentre il direttore generale Luciano Flor «ha parlato di una mancanza di 1.150 medici e di difficoltà oggettive, confermando dunque quanto denunciamo da mesi». Secca replica di Villanova: «La decisione di approfondire in commissione il provvedimento, come richiesto dall’opposizione, è una mano tesa che abbiamo deciso di porgere per costruire insieme un percorso costruttivo. Avremmo potuto votare direttamente gli emendamenti. Poco male, ci regoleremo di conseguenza per il futuro. E quei consiglieri che vorranno spiegazioni al riguardo potranno sempre rivolgersi al loro segretario Martella che, di fatto, ha sconfessato il suo capogruppo Possamai, ovvero colui che la collaborazione l’aveva chiesta».
L’INCONTRO Ieri, intanto. si è svolto l’incontro tra i sindacati dei medici e la Regione, presenti Lanzarin e Flor. Un incontro definito «costruttivo». E a proposito di retribuzioni, il segretario del sindacato Cimo, Giovanni Leoni, ha sottolineato un paradosso: «Un professionista specializzato, che ha completato il suo percorso formativo e ha vinto un concorso, viene pagato la metà di un medico non specializzato, reclutato senza concorso. E un quarto rispetto al libero professionista. Forse è ora di mettere mano al sistema».
Il Gazzettino