Michele Bocci, Repubblica. È presto per estendere l’uso della quarta dose agli anziani, perché al momento non ci sono dati scientifici che sostengano questo allargamento. Piuttosto bisognerebbe concentrarsi sulle terze dosi, visto che molti italiani non si stanno presentando per il booster. Nella risposta di ieri della Cts, commissione tecnico scientifica, dell’Aifa al quesito sulla nuova somministrazione c’è un riferimento a quello che sta succedendo alla campagna. Le vaccinazioni sono praticamente ferme. Non si fanno quasi più prime dosi, e questo è comprensibile viste le alte coperture (bambini a parte). Ma si sono fermate anche le dosi booster.
Ci sono circa 400 mila over 80 e 440 mila settantenni che non hanno ricevuto la terza iniezione. Si tratta di persone particolarmente fragili di fronte al virus, che in questi giorni ha ripreso a diffondersi. I sessantenni ancora senza booster sono invece circa 700 mila. Di tutti questi “fragili”, circa 1,5 milioni di persone, la gran parte possono già richiedere la terza dose, perché hanno fatto la seconda più di 120 giorni fa, in quanto anziani. Così Aifa invita il ministero a trovare un modo per rilanciare la campagna tra chi è già stato coinvolto e non ha concluso la copertura, forse perché vede la fine delle misure restrittive o forse perché il virus fa comunque meno paura.
La riunione della Cts ieri è stata aperta dal direttore di Aifa Nicola Magrini, che ha comunque spiegato come dal ministero non si spingesse per un sì immediato. In effetti gli esperti hanno preso tempo, perché in questo momento ci sono molte incertezze sul fatto che la popolazione generale abbia effettivamente bisogno di un nuovo vaccino. Non ci sono infatti dati incontrovertibili sulla maggiore efficacia della copertura, in particolare degli anziani tra i quali anche i ricoverati nelle Rsa, quando si fa la quarta dose. C’è bisogno di valutare meglio la situazione, aspettando che arrivino nuovi dati, anche di studi in corso nel nostro Paese. Insomma per alcune settimane si starà fermi.
Molti esperti ieri hanno ribadito che la posizione dell’agenzia è quella giusta. Tra gli altri, Silvio Garattini del Mario Negri ha detto: «Stanno aumentando i contagi quindi le persone più a rischio sono soprattutto gli anziani fragili. Ma credo sia meglio completare il ciclo di vaccinazione con il booster prima di procedere con la quarta dose».
E riguardo invece ai trattamenti farmacologici, ieri Ema, l’agenzia del farmaco europea, ha raccomandato l’autorizzazione di Evusheld di AstraZeneca. Serve per la prevenzione del Covid negli adulti e negli adolescenti dai 12 anni di età, prima della potenziale esposizione al virus. I principi attivi del medicinale sono due anticorpi monoclonali. Somministrato in due iniezioni, il farmaco riduce del 77% il rischio di infezione, con la durata della protezione dal virus stimato in almeno sei mesi. Il medicinale, dice Ema, è sicuro e gli effetti collaterali generalmente lievi. L’agenzia nelle prossime settimane valuterà un regime di dosaggio alternativo di Evusheld, che potrebbe essere appropriato per la prevenzione del Covid da varianti emergenti.