Repubblica Sospinta dalla variante Omicron, la pandemia dilaga in Europa. Il numero dei contagi raggiunge nuovi picchi: 180 mila in Francia, 130 mila nel Regno Unito, dove il totale sarebbe ancora più alto perché mancano i dati di Scozia e Irlanda del Nord. La Danimarca registra il più alto tasso di infezioni al mondo: 1612 positivi ogni 100 mila abitanti. In Olanda il lockdown ha rallentato la crescita del virus, ma Omicron ha superato la Delta e potrebbe causare un rialzo dei focolai per la facilità con cui si diffonde. La forma di coronavirus emersa per prima in Sudafrica è ora diventata dominante anche in Portogallo e Svizzera.
E se in Belgio il Consiglio di Stato ha annullato il decreto governativo sulla chiusura di cinema e teatri, in Finlandia l’esecutivo ha vietato l’ingresso a tutti gli stranieri non vaccinati di età superiore ai 16 anni. Due cittadini italiani, risultati positivi allo scalo di Helsinki, sarebbero stati chiusi in un gabinetto dell’aeroporto per l’isolamento, secondo l’interrogazione della deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, che ha chiesto l’intervento del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Soltanto la Germania sembra reggere grazie a un lockdown di fatto per coloro che non hanno ricevuto il vaccino.
Subito prima di Natale, vari studi hanno valutato la variante Omicron come meno letale in termini di ricovero ospedaliero, avvertendo tuttavia che il gran numero di contagi può lo stesso mettere in difficoltà il sistema sanitario. Un monito che sembra trovare conferma in quello che sta verificandosi nel Regno Unito, la nazione europea colpita per prima dalla nuova forma di Covid. Nelle ultime 24 ore, i ricoveri negli ospedali britannici sono saliti di più di mille, da 8474 a 9546: + 38% rispetto al 21 dicembre e il livello più alto da marzo, sebbene ancora lontano dal massimo raggiunto l’inverno scorso con oltre 34 mila.
La rapidità dell’incremento preoccupa gli esperti anche perché il virus causa un sempre più alto numero di assenze tra medici e infermieri. Il 43 per cento dei casi di personale malato negli ospedali di Londra è attualmente dovuto al coronavirus, afferma il dottor Chaand Nagpaul, presidente della British Medical Association, sostenendo che Boris Johnson, con la decisione di non imporre nuove limitazioni agli incontri e ai locali notturni, «ignora l’elefante nella stanza», perché di questo passo gli ospedali non saranno più in grado di curare i malati, anche se le persone ricoverate per Covid, diversamente dall’inverno 2020-’21, non finiscono per la maggior parte in terapia intensiva e vengono dimesse dopo 3-4 giorni. Il timore è che la maggiore socialità fra Natale e Capodanno provochi nelle prossime settimane picchi di contagi ancora più alti