Ieri stesso il portavoce di Merkel ha diramato un comunicato per delineare un pacchetto di misure restrittive, attualmente in forma di proposta, che dovranno essere definite in una nuova riunione di governo giovedì prossimo, per poi essere discusse e approvate dal Parlamento. Gli interventi in arrivo prevedono un obbligo vaccinale generalizzato – non più circoscritto ad alcune categorie – e diversi livelli di lockdown per i non vaccinati: limitazione dei contatti per chi non ha il vaccino estesa agli incontri privati; ampliamento del Green Pass a solo 2G (vaccinazione o guarigione) al commercio al dettaglio (oltre dunque a ristoranti e musei) con una nuova stretta per i grandi eventi.
L’incontro in video-conferenza è servito a identificare una linea comune tra governo federale e gli Stati-Regione e «misure aggiuntive per ridurre il numero dei contagi giornalieri e la pressione sugli ospedali al più presto». La coalizione semaforo, formata da socialdemocratici, verdi e liberali, si insedierà a Berlino la prossima settimana. Intanto Scholz, il verde Robert Habeck che diventerà vice-cancelliere e superministro di Economia e Clima e il liberale Christian Lindner in arrivo al Tesoro hanno già espresso un primo parere favorevole all’introduzione di un obbligo vaccinale: per Scholz potrà essere imposto per fine febbraio del prossimo anno.
La Corte costituzionale federale intanto ieri si è espressa per la prima volta sulle misure restrittive adottate in pandemia, in particolare quelle relative al freno d’emergenza federale “Bundesnotbremse” entrate in vigore la scorsa primavera: nel merito, i giudici di Karlsruhe hanno stabilito e chiarito che le restrizioni – tra le quali limitazioni per le scuole che sono state in Germania molto controverse – sono compatibili con la Costituzione. Il parere allevia in parte le tensioni sul neo-governo di coalizione a tre, chiamato a prendere decisioni drastiche per recuperare il tempo perduto nell’affrontare l’emergenza pandemica.
Ieri il Robert Koch-Institut ha registrato 45.753 nuovi contagi, 388 decessi e l’incidenza settimanale di 452 casi per 100.000 abitanti. Da giorni, l’Accademia nazionale delle scienze Leopoldina sollecita con toni drammatici l’introduzione di misure più restrittive e limitazioni più severe dei contatti, per domare la quarta ondata e arginare la diffusione della variante Omicron.