Il Sole 24 Ore- La variante Omicron di Sars-Cov-2 è arrivata in Europa prima di quanto si pensasse, essendo stata identificata in due campioni raccolti in Olanda tra il 19 e il 23 novembre, prima che venisse individuata in Sudafrica. Non è tuttavia chiaro se le persone contagiate avessero visitato un Paese africano.
In attesa di verificare con esattezza contagiosità e gravità della malattia provocata dalla nuova variante, si è acceso il dibattito a distanza tra le case farmaceutiche sulla capacità protettiva dei vaccini. Per Moderna il calo di efficacia è «sostanziale», mentre sia Pfizer che Oxford-AstraZeneca sostengono che per ora non vi è prova di tale diminuzione. Le autorità regolatorie, dal canto loro, aspettano i risultati dei test e invitano i cittadini a continuare ad aderire alla campagna vaccinale poiché è molto probabile che i farmaci somministrati siano comunque in grado di proteggere dalle forme gravi della malattia.
In un’intervista al Financial Times pubblicata ieri, l’amministratore delegato della statunitense Moderna, Stephane Bancel, ha detto: «Non credo ci sia possibilità che gli attuali vaccini abbiano un’efficacia dello stesso livello di quella mostrata con la variante Delta» e ha affermato di aspettarsi «un calo sostanziale». «Non so di quanto perché dobbiamo aspettare i dati» ha aggiunto, sottolineando che «tutti gli scienziati con i quali ho parlato hanno detto “non andrà bene”».
Poche ore dopo è arrivata la risposta della concorrente Pfizer, pure statunitense, che con la tedesca BioNTech ha messo a punto il vaccino anti Covid-19 concorrente di Moderna basato sulla tecnologia a Rna messaggero. A parlare è stato U?ur ?ahin, l’immunologo che il vaccino lo ha inventato nel laboratorio di Magonza, sede della startup tedesca. «Probabilmente l’attuale generazione di vaccini proteggerà ancora contro la malattia grave le persone infettate dalla variante Omicron» perché se anche il virus mutato sarà in grado di evadere gli anticorpi potrebbe comunque essere bersaglio delle cellule immunitarie. «Non perdiamo la testa. Il piano resta lo stesso: velocizzare la somministrazione della terza dose» ha concluso ?ahin.
Anche il direttore esecutivo dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema), Emer Cooke, parlando al Parlamento europeo, ha sostenuto che non si sa ancora se le aziende farmaceutiche dovranno modificare i vaccini ma che l’Ema è preparata a una tale evenienza. «Se ci sarà questa necessità saremo in grado di approvare le modifiche in tre-quattro mesi».
L’agenzia regolatoria statunitense, Food and Drug Administration, ieri ha fatto sapere che sta valutando l’efficacia dei vaccini autorizzati contro Covid-19 e che informazioni maggiori saranno disponibili nelle prossime settimane.
Secondo la direttrice Janet Woodcock se l’esame mostrerà necessità di modifiche, l’Fda e le farmaceutiche lavoreranno insieme per svilupparle e approvarle. La Fda ha sottolienato che in ogni caso i vaccini autorizzati rimangono molto effettivi nella prevenzione degli esiti gravi di Covid-19.