Il vertice. Ieri l’incontro con le Regioni in pressing per dare più libertà ai vaccinati. Entro giovedì il Consiglio dei ministri, dopo la cabina di regia. Verso la stretta. Speranza: «Ore delicate valutiamo le scelte nell’interesse del Paese». L’allarme degli anestesisti: «Terapie intensive sature in un mese»
«Sono ore molto delicate, in cui stiamo valutando ulteriori scelte da compiersi nell’interesse del Paese dentro questa battaglia ancora aperta contro il virus». Le Regioni chiedono di modificare le regole mantenendo aperti gli esercizi commerciali e ricreativi, dalle discoteche ai ristoranti, dai cinema ai teatri, dagli stadi e agli impianti da sci per chi si è vaccinato o è guarito dal Covid. Per i no-vax invece scatterà – in caso di passaggio di colore – un semi lock down. Potranno quindi lavorare, fare la spesa, prendere un treno (quasi certamente non l’aereo) ma gli sarà precluso andare al ristorante o allo stadio o in palestra. «Le ipotesi discusse con il governo sono di far sì che, nel passaggio di zona, ci sia maggiore possibilità di svolgere attività per chi è vaccinato», ha insistito Fedriga. Questo il principio generale su cui i Governatori sono praticamente tutti d’accordo (gli unici non convinti sono Marche e Abruzzo guidati da Fratelli d’Italia). Ma su come verrà regolato ci sono ancora molti punti interrogativi. Ad esempio non è stato ancora deciso da quando scatterà il Super Green Pass. Quasi tutte le Regioni chiedono che sia immediato e quindi già in zona bianca o al massimo dal giallo, che impone le mascherine all’aperto, la riduzione delle capienze e la chiusura delle discoteche. A questo punto non è da escludere che il Governo possa anche decidere di rivedere l’intero sistema delle fasce.
Si attendono i suggerimenti del Cts. I dati ieri hanno confermato che il virus avanza. In particolare significativo è stato l’incremento delle ospedalizzazioni e anche delle terapie intensive con gli anestesisti che hanno già dato l’allarme prevedendo il livello di allerta entro un mese. L’Esecutivo in questa fase non vuole però dare anticipazioni. Speranza e Gelmini ieri si sono limitati ad ascoltare, lasciando a Garofoli il compito di condurre la riunione con i Governatori, i quali al termine del vertice hanno ricevuto dal sottosegretario l’assicurazione che saranno riconvocati, per esaminare la bozza del provvedimento, prima che venga portato in Consiglio dei ministri. Tra le novità scontate la riduzione della validità del Green pass che dovrebbe passare da 12 a 9 mesi e l’anticipo della terza dose che sarà praticabile dopo 5 mesi dalla seconda (si veda l’altro articolo in pagina) ufficializzato ieri dall’Aifa. Certa anche l’estensione dell’obbligo alla terza dose per sanitari e dipendenti delle Rsa che molto probabilmente verrà esteso anche a forze dell’ordine e insegnanti. Dal governo trapela inoltre la volontà di ampliare il più possibile la fascia d’età del green pass. Giovedì arriverà il via libera dell’Ema (l’Agenzia europea per il farmaco) ai vaccini per la fascia 5-11 anni e il Governo potrebbe quindi anticipare l’obbligo di Green Pass anche per i più piccoli. Matteo Salvini ha già fatto sapere di essere «nettamente contrario». Il leader della Lega sembra invece essersi rassegnato a dare il via libera al Super pass dopo il colloquio ieri con i presidenti di Veneto e Lombardia, Zaia e Fontana, e la presa di posizione di Fedriga. Anche Forza Italia con Antonio Tajani ha preso posizione: «Basta incertezze. FI è favorevole al doppio #greenpass. Uno ai vaccinati per accedere ovunque. Uno a chi fa il tampone per il lavoro e per viaggiare».