Mentre aumenta il numero della classi in quarantena a pochi giorni dall’inizio della scuola, il ministro dell’Istruzione Bianchi rassicura: “Certamente avendo riaperto le aule per 10 milioni di ragazzi e 1 milione e mezzo di personale possono esserci dei casi di Covid ma sono casi isolati che stiamo controllando”.
“Sicuramente la scuola è oggi il luogo più sicuro. La prima settimana è andata bene in tutta Italia e ha visto un grande entusiasmo. Certamente avendo riaperto le aule per 10 milioni di ragazzi e 1 milione e mezzo di personale possono esserci dei casi di Covid ma sono casi isolati che stiamo controllando”. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è tornato a parlare dell’inizio della scuola, che nella maggior parte delle regioni italiane si è verificata nel corso della scorsa settimana, intervenendo al Caffè della Domenica su Radio 24. Lo ha fatto rassicurando sulla sicurezza del sistema scuola, nonostante già almeno un centinaio di classi siano in quarantena, la maggior parte delle quali distribuite in particolare tra la provincia Bolzano, in Lombardia, Emilia Romagna, Sardegna e Lazio.
Proprio per risolvere il problema “quarantena”, che al momento coinvolge tutto il gruppo classe del soggetto risultato positivo, potrebbe farsi strada anche l’ipotesi delle micro bolle sulla scia del modello tedesco. In questo caso si limiterebbe l’isolamento ai contatti strettissimi di chi viene colpito dal virus, come il compagno di banco, evitando la Dad all’intera classe. Un sistema che però per esperti ed epidemiologi sarebbe “troppo pericoloso e portare a nuovi focolai”. Ma su questo aspetto il Ministero non si è ancora espresso.
Rispetto all’introduzione del Green pass, invece, ha continuato Bianchi, “a scuola c’erano tante paure ma siamo riusciti a mettere in atto un sistema molto innovativo che ci hanno richiesto anche altri Paesi: consiste in una piattaforma che è a disposizione solo dei presidi perché la tutela della privacy è fondamentale. Il preside ogni mattina apre il computer e vede una lista del personale della scuola affiancato da un semaforo verde o rosso per ognuno. In questo modo è in grado di sapere la situazione”, ha concluso in riferimento alla piattaforma realizzata per il verificare lo stato della certificazione verde dei docenti.
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