Si è svolto ieri in aula alla Camera il questione time con il Ministro Roberto Speranza che ha risposto all’interrogazione a risposta immediata in Assemblea presentata da Mara Lapia (Gruppo Misto – Centro Democratico) “Iniziative di competenza volte a fronteggiare nuovi focolai di febbre catarrale degli ovini in Sardegna, in particolare attraverso l’immissione in ruolo di nuovi medici veterinari – n. 3-02488″. L’interrogante a chiesto al Ministro “quali iniziative di competenza intenda intraprendere, anche valutando la sussistenza dei presupposti per la promozione di attività ispettive, per garantire con urgenza l’immissione in ruolo dei medici veterinari utili alla campagna vaccinale, in raccordo con la regione Sardegna, e assicurando quindi la frenata dell’epidemia“.
Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02488 presentato da Mara Lapia
Mercoledì 15 settembre 2021, seduta n. 565
LAPIA. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
la «Blue Tongue» è una malattia infettiva dei ruminanti che colpisce gli ovini con sintomatologia grave come febbre, mastiti, abortività elevata e drastica diminuzione della produzione del latte. Nei casi più gravi conduce alla morte dell’animale.
In Sardegna la malattia è considerata endemo-epidemica e, dall’inizio di agosto 2021, dapprima in Ogliastra e poi in tutto il centro Sardegna, si sono ripresentati diversi focolai di patologia tra le greggi, con pesanti danni per gli allevatori e tutto il settore produttivo (gli animali infettati, talvolta, restano improduttivi per oltre due anni).
Una nuova epidemia del sierotipo 4 si è sviluppata nella prima decade di agosto in due allevamenti di Bari Sardo: nelle ultime settimane i focolai sono cresciuti del 300 per cento, generando profonda preoccupazione per la velocità con cui si sta diffondendo il patogeno.
La principale causa che sta scatenando l’epidemia, oltre alla velocità con cui gli insetti vettori infettano gli animali, è il ritardo della profilassi per la mancata assunzione nei ruoli dei dirigenti veterinari da parte di ATS Sardegna: nelle sole Assl di Nuoro e Lanusei, anch’esse interessate dall’epidemia e considerate le più a rischio sul fronte della diffusione dalla Carta del rischio stilata dall’Oevr (osservatorio epidemiologico veterinario regionale), si opera ancora oggi a ranghi ridotti rispetto al numero delle greggi, in quanto mancano diversi professionisti. Tutto ciò nonostante svariate sollecitazioni per accelerare la campagna vaccinale, fatte proprio dal direttore del servizio di sanità veterinaria pubblica dell’Assessorato alla sanità della regione Sardegna, Antonio Montisci, con un’ulteriore nota a inizio maggio.
Secondo la determinazione n. 345 del 30 aprile 2021 della regione, la profilassi vaccinale, infatti, avrebbe dovuto concludersi entro il 31 luglio 2021. Ad oggi, tuttavia, così non è stato; l’infezione non si arresta, tanto che dall’ultimo rapporto dell’Oevr del 27 agosto 2021, si evince come i comuni interessati dalla diffusione della «Blue Tongue» siano almeno 32.
Appare evidente come i forti ritardi accumulati da ATS Sardegna stiano continuando a gravare sugli allevatori, sulle greggi e su tutto il settore produttivo. Per questo motivo la scrivente, nei giorni scorsi, ha altresì presentato un esposto alla Procura della Repubblica –:
quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Ministro interrogato, anche valutando la sussistenza dei presupposti per la promozione di attività ispettive, per garantire con urgenza l’immissione in ruolo dei medici veterinari utili alla campagna vaccinale, in raccordo con la regione Sardegna, e assicurando quindi la frenata dell’epidemia.
Testo della risposta: Roberto Speranza, Ministro della Salute
Ringrazio l’onorevole Lapia per aver posto attenzione su un tema così delicato e sensibile. In queste ultime settimane, nella regione Sardegna, è ripresa la circolazione del virus della blue tongue. Già nelle prime notifiche di focolai, la regione, in sinergia con il Ministero e il Centro di referenza nazionale presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, ha incrementato le misure di sorveglianza e di controllo, finalizzate, tra l’altro, ad effettuare una campagna di vaccinazione straordinaria.
Nel corso di un incontro urgente, che si è tenuto il 2 settembre, si è concordato di procedere tempestivamente alla vaccinazione presso le aziende delle zone a maggior rischio di diffusione, che saranno interessate dall’epidemia nelle prossime settimane, tramite l’utilizzo di una scorta disponibile di 120.000 dosi di vaccino.
In applicazione del principio della massima precauzione, si è concordato con la regione e il Centro di referenza che le movimentazioni dei capi sensibili verso il restante territorio nazionale saranno effettuate nel rispetto di specifiche condizioni sanitarie, mirate a ridurre il rischio che, unitamente all’utilizzo di prodotti insettorepellenti nelle zone in prossimità dei focolai e dei test diagnostici prima della partenza, potranno rallentare l’avanzamento dell’epidemia.
Le autorità regionali hanno avviato le procedure di ricognizione per l’acquisizione di un’ulteriore fornitura di circa 600.000 dosi di vaccino e hanno reso noto che, per l’avvio delle vaccinazioni, i servizi veterinari locali saranno supportati da 90 medici veterinari, messi temporaneamente a disposizione dall’assessorato regionale all’agricoltura. Il mancato completamento dei cicli vaccinali previsti dal piano di vaccinazione annuale è ascrivibile, tra l’altro, anche a carenze di personale, che in alcune aree non ha consentito il rispetto delle priorità individuate dal programma di immunizzazione.
In merito alle iniziative che il Ministero intende intraprendere per garantire l’immissione in ruolo di medici veterinari, rappresento che la gestione dei rapporti di lavoro del personale del Servizio sanitario nazionale rientra nelle competenze delle aziende sanitarie e degli enti del servizio sanitario regionale. Peraltro, ai sensi dell’articolo 1, commi 547, 548 e 548-bis della legge di bilancio 2019, gli specializzandi, tra cui i medici veterinari, possono essere ammessi sin dal terzo anno del corso di formazione specialistica alle procedure concorsuali per l’accesso alla dirigenza del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale. Inoltre, agli specializzandi inseriti utilmente nelle graduatorie, nelle more dell’acquisizione del titolo di specializzazione, fino al 31 dicembre 2022, possono essere conferiti dalle ASL specifici contratti a tempo determinato.
Rassicuro, in definitiva, che la situazione è costantemente monitorata da parte della competente direzione generale del Ministero della Salute e che ogni ulteriore iniziativa sarà sicuramente adottata per supportare la regione Sardegna nell’adozione delle misure necessarie per arginare il contagio.
Il parere del Deputato Lapia Mara a seguito della risposta del Ministro Speranza
La ringrazio, Ministro, per la sua risposta.
Indubbiamente mi rassicura quanto mi dice per quanto riguarda il suo impegno, però mi preme sottolineare che probabilmente, a causa delle informazioni che sono state acquisite da parte del suo Ministero, nella sua risposta ci sono – mi permetta di dirle – delle inesattezze. Quindi, in questo caso, le vorrei fornire delle informazioni necessarie, al fine di condurre ulteriori approfondimenti. Per questo, insisto con la richiesta di avanzamento di indagini ispettive da parte del suo Ministero.
Lei mi dice oggi di provvedere all’invio di nuove dosi: le dosi in Sardegna c’erano, erano presenti e questo lo dichiara il nostro assessore alla sanità, che aveva sollecitato l’ATS Sardegna a procedere nel somministrare le dosi – già dal 5 maggio erano avvenuti questi solleciti -, ma le dosi non sono state somministrate. Ma lei oggi mi parla anche della mancanza di medici veterinari: anche questo, Ministro – mi permetta di dirle -, non corrisponde a verità, ma – ripeto -, a sua discolpa, dico che sicuramente quanto a lei comunicato non corrisponde al vero, perché i medici veterinari erano presenti e potevano essere mandati a vaccinare il bestiame, mentre sono stati da ATS Sardegna distratti e utilizzati nella campagna COVID che, in quel momento, non era in una situazione di emergenza tale da richiedere l’utilizzo dei medici veterinari.
Per questo, Ministro, oggi insisto nell’accertare le responsabilità, perché si tratta di responsabilità. Gli allevatori devono essere ristorati, ma, nel momento in cui noi ristoriamo gli allevatori, utilizziamo denaro pubblico. Quindi, bene i ristori, ma è bene anche accertare le responsabilità.
Per questo, ho deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica, presso la quale è già stata aperta l’indagine.
Fonte: Camera dei Deputati