Accelerare nella campagna di vaccinazione. E tagliare al più presto il traguardo dell’80% di italiani con almeno una dose. Per raggiungere questi obiettivi, il governo prepara una nuova estensione del Green Pass. Un passo necessario prima della valutazione sull’eventuale obbligatorietà vaccinale. Un certificato verde esteso innanzitutto ai dipendenti della pubblica amministrazione. «Si può valutare se procedere con l’estensione del passaporto vaccinale — conferma a Repubblica il ministro della Salute Roberto Speranza — Ad esempio per i dipendenti della pubblica amministrazione».
Non c’è nulla di improvvisato in questa posizione. Prima l’obbligo imposto a chi lavora nella sanità, poi la previsione del Green Pass a chi è impiegato nella scuola. E ora l’attenzione rivolta a chi è dipendente dell’amministrazione pubblica. Al progetto lavora il ministro Renato Brunetta, che vuole andare oltre lo smart working dell’era pandemica e riportare i lavoratori in presenza per migliorare le prestazioni rivolte ai cittadini.
Neanche Mario Draghi si accontenterà di una copertura vaccinale parziale della popolazione. Il premier ha fatto della campagna di immunizzazione di massa il suo obiettivo prioritario. Che continua a essere tale, come dimostra l’allarme dell’Oms per l’Europa: «Nelle ultime sei settimane il ritmo delle vaccinazioni è calato del 14%. Da qui a dicembre il continente rischia altri 236 mila morti a causa del Covid».
Anche alla luce di queste proiezioni, l’esecutivo si è dato un orizzonte di trenta giorni, da fine agosto a fine settembre. Si vogliono analizzare i dati, capire se si andrà agevolmente sopra l’80% di copertura, prima di ragionare semmai anche dell’obbligo vaccinale.
Il fronte favorevole all’estensione del Green Pass nella pubblica amministrazione e, poi, nei luoghi di lavoro privati e nel trasporto pubblico locale include il vertice del governo. Ma va registrata una sensibilità trasversale che attraversa l’intera maggioranza. Forza Italia, ad esempio, è d’accordo, così come Italia Viva e il Partito democratico. «Abbiamo fortemente voluto il Green Pass — sostiene su Repubblica Maria Stella Gelmini — e siamo favorevoli all’obbligo vaccinale. Se nel giro di qualche settimana non si raggiunge l’80% di immunizzati, è giusto prevedere una forma di obbligo vaccinale, almeno per chi svolge funzioni pubbliche ».
È la posizione di Speranza. Il quale non esclude, appunto, soluzioni ancora più nette, ma per adesso guarda soprattutto al passaporto vaccinale rafforzato: «L’obbligo resta una soluzione da valutare in futuro — premette — ma di certo si può procedere sull’estensione del Green Pass per garantire la sicurezza e contrastare il virus. Ad esempio per i dipendenti della pubblica amministrazione. E poi è in corso anche una riflessione con sindacati e imprese per ragionare anche di Green Pass sui luoghi di lavoro».
Rafforzare il certificato verde è l’opzione più pragmatica che ha in tasca anche Mario Draghi, visto che Matteo Salvini si opporrà all’obbligo duro e puro, al pari del Movimento di Giuseppe Conte. Il rafforzamento del Green Pass nella pubblica amministrazione potrebbe scattare da inizio ottobre. E quasi certamente in tempi brevi anche nelle aziende. Nelle scorse settimane governo e sindacati sono entrati in rotta di collisione su questo punto, ma presto l’esecutivo tornerà alla carica, cercando di siglare un compromesso. Infine il trasporto pubblico locale.
Peseranno, come detto, i numeri. Ad oggi è stata toccata quota 73,5% (39,7 milioni di vaccinati sui 54 potenziali totali). Per tagliare il traguardo dell’80% di over 12 immunizzati con almeno una dose (pari 43,2 milioni di persone) serviranno almeno tre settimane. A quel punto il ritmo della campagna calerà progressivamente. Ad oggi, infatti, si giudicano recuperabili al massimo sette dei 14,5 milioni di potenziali “vaccinandi”. Durante ottobre si proverà a raggiungere quota 86-87% del totale, circa 48 milioni di persone. Questo nello scenario migliore. In caso contrario, si valuterà seriamente anche l’obbligo vaccinale. Che pure nel Cts inizia a raccogliere consenso.
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