Il Corriere del Veneto. Quando arriva la lettera che significa sostanzialmente «niente lavoro e niente stipendio», i sanitari trevigiani ci ripensano e si avvicinano alla vaccinazione. Era previsto e sta succedendo per due su tre, stando alle ultime stime dell’Usl 2: delle ultime quindici spedite dal Sisp sono solo quattro i professionisti che hanno deciso di tenere duro contro la protezione dal Covid e verranno sospesi senza stipendio; gli altri sono quasi tutti «vaccinandi» e l’hanno già comunicato. E lunedì l’Usl comunicherà nuovi numeri.
Le informative
Di questo passo, considerato che mancano ancora ottocento posizioni da valutare, è possibile che più di cinquecento possano rimanere in servizio senza creare carenze di organico. Anche fra i 176 operatori già sospesi c’è chi si è convinto che si tratta della soluzione migliore per proteggere sé stesso, i colleghi e i pazienti: «Si sono premurati di farci sapere subito che si stavano vaccinando e di inviarci anche il certificato di avvenuta somministrazione – sottolinea il dg Francesco Benazzi – Visto che hanno fatto la prima dose immagino e mi auguro che poi facciano anche la seconda». Le prenotazioni per un posto negli hub arrivano alla spicciolata. «Forse non credevano che la lettera sarebbe davvero arrivata» azzarda Benazzi, ma ci sono poche altre ipotesi da fare perché la campagna per il personale sanitario è partita a gennaio e tutti sono stati raggiunti se non altro dall’informativa che rende obbligatoria l’immunizzazione al Covid.
Altre 35 in partenza
«Abbiamo spedito all’ordine dei medici le lettere di sospensione per 15 medici fra ambulatori, medici di famiglia e continuità assistenziale – spiega il dg -. Uno è ancora immune dopo il contagio, uno ha presentato documentazione per l’esenzione, 9 ci hanno comunicato che hanno fatto o prenotato la prima dose. Mi aspetto che le stesse percentuali le avremo anche sul resto del personale raggiunto dalle lettere». Giovedì ne sono partite altre 35 oltre alle 211 già arrivate a destinazione. I ricorsi in tribunale contro le sospensioni sono fino ad ora una decina. Restando sul tema del personale, in provincia di Treviso sta per partire l’anno accademico col più alto numero di studenti di sempre per le professioni sanitarie e da quest’anno tutti dovranno avere il Green Pass: è quindi altamente probabile che saranno futuri medici e professionisti che credono nella scienza medica e nei vaccini a differenza dei colleghi più anziani che, come emerso dai dati sulle mancate immunizzazioni in possesso dell’Usl, si sono mostrati scettici se non contrari.
I corsi di laurea
Gli attuali iscritti sono 601 (per i corsi di Assistenti sanitarie, Infermieri, Igienisti Dentali, Audioprotesisti, Tecnici di Radiologia e Ostetriche a cui si aggiungono i corsi a Conegliano per Fisioterapisti e per Terapisti Occupazionali). Con il nuovo Anno Accademico, grazie al potenziamento deliberato dalla Regione Veneto in collaborazione con l’Università di Padova sono previste 750 iscrizioni e, nell’arco di tre anni, i sei corsi di laurea coinvolgeranno 1.075 studenti a cui si aggiungono i ragazzi della Scuola di Medicina. Così l’Usl 2 cerca nuovi spazi per ampliare il numero delle aule informatiche, di simulazione e dei laboratori (prevedendo un incremento del personale docente): «Le iscrizioni sono cresciute del 30%, cerchiamo una sede in prossimità dell’ospedale» chiude Benazzi.