Repubblica. Oggi riparte il lavoro, in molte aziende italiane, con alcune novità: l’accesso in mensa solo con Green Pass e la quarantena non più equiparata a malattia. Cgil, Cisl e Uil criticano entrambi i cambi. Nel primo caso perché non sostenuto da una norma, ma da una Faq – domanda e risposta messa dal governo il 14 agosto sul sito di Palazzo Chigi. Nel secondo caso, perché temono un taglio degli stipendi, se il governo non rifinanzia anche per il 2021 la copertura delle indennità da quarantena. Perplessità condivise in parte anche dalle imprese. Quelle della ristorazione collettiva – da Anir Confindustria a Legacoop – criticano la Faq e soprattutto respingono l’onere in capo a loro del controllo del Pass per accedere a mensa. Unindustria calcola in 600-700 euro il danno per le aziende – e se non coprono, per i lavoratori – di dieci giorni di quarantena.
In mensa dunque da oggi si va solo con il Green Pass. Ma non ovunque. Non tutte le imprese, specie le più piccole, si sono attrezzate. Andranno avanti per alcuni giorni come prima, secondo le regole del Protocollo di sicurezza: turni, plexiglass, tavoli sanificati e distanziati. Altre invece hanno già messo in campo le alternative per gli sprovvisti di Pass: lunch box, cestino, delivery da consumare sotto tensostrutture esterne, in salette, alla scrivania, in giardino sotto gli alberi. Soluzioni decise in accordo coi sindacati, in alcuni casi. «In modo unilaterale, via mail», in altri, come ad esempio alla Abb e alla Electrolux.
Nella sede dell’Electrolux di Susegana (Treviso) i lavoratori esclusi dalla mensa si sono portati il pasto fuori e hanno mangiato sul tavolo di legno sotto un albero, «non distanziati», notano i sindacati. Nella sede dell’Electrolux di Villanova (Forlì) i sindacati hanno indetto quattro ore di sciopero e chiedono all’azienda di chiarire «come intende garantire il diritto al pasto in caso di asporto, in quali luoghi attrezzati». Nella sede di Solaro (Milano) il pasto sostitutivo da asporto già è attivo da qualche giorno: si ritira da un bancone fuori dalla mensa e si consuma in aree ristoro disposte nei vari reparti.
In realtà, in base alla lettura che Confindustria dà della Faq governativa – nella nota del 18 agosto anche i refettori o altre sale aziendali dovrebbero essere bandite ai non possessori di Pass perché il Protocollo «impone regole rigide sulla compresenza in spazi comuni, imponendo comunque sempre la mascherina». La Hanon Systems di Campiglione Fenile (Torino) che per prima aveva montato la tenda esterna – ritirandola dopo la nota della Regione Piemonte che escludeva le mense dal Pass, e poi ripristinandola – oramai va avanti con i due canali: dentro quelli che hanno la certificazione, fuori gli altri. I sindacati hanno indetto e poi revocato lo sciopero. Ora attendono indicazioni del governo, sulla «Faq che non è una norma». All’Ikea di Piacenza 1.200 dipendenti, meno della metà vaccinati, secondo i sindacati – i lavoratori senza Pass da alcuni giorni mangiano seduti per terra o su sedie di fortuna negli spazi esterni all’aziend a. All’interno si può prendere il caffè, ma non sostare neanche per mangiare merendine. Salvatore Buono (Cisl) dice che «l’azienda ha anche ridotto l’orario di ingresso in mensa, prima di tre ore – dalle 11 alle 14 – ora di una, dalle 12 alle 13. In Mediaset, Leonardo, Enel, Rai, Barilla si cercano soluzioni condivise con i sindacati per chi non entra a mensa. Lo smart working per ora dà una mano. Con l’inverno poi si vedrà.