Corriere.it. Calo delle vaccinazioni nel mese di agosto: la speranza è che il ritorno dalle ferie faccia riprendere il ritmo dei vaccini Covid. Si pensa a renderlo obbligatorio anche per i dipendenti pubblici. Le dosi ci sono, i vaccinatori anche. Quindi per raggiungere l’obiettivo di immunizzare l’80 per cento degli over 12 entro la fine di settembre, non manca nulla. O meglio, mancano soltanto i vaccinandi. Al termine di due settimane nere per numero di somministrazioni, la speranza è che il ritorno in città e al lavoro, dopo la pausa di Ferragosto, faccia riprendere il ritmo.
Che quel 13 per cento che non ha prenotato il vaccino né ha raccolto l’opportunità dei diversi open day, cioè, non sia composto solo di risoluti no vax, ma anche di tiepidi, indecisi, pigri e vacanzieri. Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, è fiducioso: «Nel mese di agosto il calo delle vaccinazioni era fisiologico, a causa delle ferie. Settembre sarà decisivo: capiremo qual è la quota dei No vax e quale quella dei cittadini che si possono ancora convincere. E allora faremo riflessioni su questo».L’ipotesi sarebbe l’estensione dell’obbligo vaccinale, già deciso per gli insegnanti, ad altre categorie: si ipotizza di imporlo ai dipendenti pubblici.
Nelle settimane a cavallo del Ferragosto la campagna di vaccinazione dopo mesi di crescita, prima, e di tenuta costante della media di 500 mila somministrazioni al giorno, poi, ha decisamente segnato il passo. Dal 16 agosto a ieri, infatti, le iniezioni effettuate sono state 1.412.151, una media di appena 200 mila al giorno. Per trovare numeri più bassi, bisogna tornare alla settimana dal 15 al 21 marzo, quando le inoculazioni furono 1.128.000. Anche nei sette giorni culminati col Ferragosto la curva era scesa di parecchio: 1.946.814, una media di 280 mila iniezioni al giorno. Guardando ai dati di luglio, per un confronto, le somministrazioni settimanali erano il doppio.
Numeri che non allarmano la struttura del commissario Figliuolo. Quando ci si è dati tempo fino a fine settembre per raggiungere l’80 per cento dei vaccinabili, si stimava già questa flessione nel periodo consacrato alle vacanze. L’obiettivo resta raggiungibile. «La prossima settimana — comunica Figliuolo — Regioni e Province autonome riceveranno 5,3 milioni di dosi di Pfizer e Moderna che si sommeranno ai 5 milioni e 859 mila già disponibili». Inoltre, nonostante il ritmo lento di agosto, gli italiani sopra i 12 anni completamente immunizzati sono 36.323.152, cioè il 67,2% del totale. Vaccinare quel 13% di italiani che manca all’appello in circa 5 settimane non sembra un’impresa. Non di ordine organizzativo.
Il tema, quindi, è scovare tiepidi e indecisi. Ci prova con un’ordinanza il presidente della Regione Sicilia che ha la più bassa percentuale di vaccinati in Italia: 59,3%. In 55 Comuni dell’isola in cui la bassa percentuale di immunizzati (al di sotto del 60%) si combina con un’elevata incidenza di contagiati (superiore a quota 150 su 100 mila abitanti, cioè il doppio dell’incidenza media italiana) il provvedimento firmato da Nello Musumeci impone restrizioni come le mascherine all’aperto e maggiori limitazioni agli eventi pubblici. E istituisce un tavolo permanente tra sindaci e aziende sanitarie, incaricato di migliorare i risultati di immunizzazione. «La stagione turistica in Sicilia ha registrato numeri record, è abbastanza naturale che questo generi un aumento di casi — rileva Musumeci — ma immagino che nessun siciliano voglia correre il rischio di un nuovo lockdown: la nostra economia non se lo può permettere. Per evitarlo bisogna vaccinarsi, è un dovere civico. Noi saremo accanto ai Comuni e a tutte le nostre comunità».