Il Corriere della Sera. Alla fine hanno firmato, ma il personale no vax non avrà i tamponi gratis. In piena notte, dopo un incontro iniziato nel pomeriggio del 13 agosto e finito a notte fonda, sindacati della scuola — Cgil, Cisl, Uil, Snals, Anief — e ministero dell’Istruzione hanno siglato il Protocollo di sicurezza con le norme per l’avvio del nuovo anno nel quale «si ritiene assolutamente necessario dare priorità alla didattica in presenza». Oltre alla conferma di tutte le regole già valide durante lo scorso anno scolastico (dalle mascherine obbligatorie dai 6 anni in su al distanziamento minimo di un metro), è stata anche trovata l’intesa sulle corsie preferenziali per la vaccinazione degli insegnanti ancora non vaccinati e sulla possibilità di effettuare tamponi gratuiti per i docenti che saranno a carico delle scuole. Sì poi anche al green pass obbligatorio per tutto il personale della scuola a partire dal primo settembre.
Il caso tamponi
Sul Protocollo manca però la firma dell’Anp, l’Associazione nazionale presidi, che dopo aver letto nel testo la possibilità che i tamponi per insegnanti e personale amministrativo siano a carico delle scuole sono saltati sulla sedia. «Non vogliamo favorire alcuna logica di sostituzione della vaccinazione con il tampone, deve essere chiaro — spiega il presidente Antonello Giannelli —: si tratta di tutela della salute collettiva e questo per noi è prioritario». E pure per Mario Rusconi, presidente Anp Roma e Lazio, la questione è molto grave: «Con quasi 200 mila persone tra docenti e non docenti ancora non vaccinati, quanto costerà alle scuole? Questo significa buttare i soldi, anche del Pnrr». La protesta di presidi, ma anche docenti vaccinati, corre sui social e per tutta la Penisola. Finché il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è costretto a puntualizzare che «le scuole in accordo con le Aziende sanitarie locali e il Commissario straordinario potranno intervenire a favore dei più fragili, coloro che non sono vaccinabili e che risultano, quindi, anche i più esposti al contagio». E una ulteriore nota del ministero ribadisce: «Non è previsto né si è mai pensato di prevedere un meccanismo di gratuità del tampone ai cosiddetti no vax», anzi, «il Protocollo prevede una corsia preferenziale per i non vaccinati, dunque una intensificazione della campagna vaccinale». Non c’è «alcun automatismo», viene spiegato, «saranno accordi successivi con il commissario straordinario e il ministero della Salute e Asl a disciplinare le singole situazioni». Quindi, in autonomia e con i propri fondi, le scuole potrebbero anche organizzare degli screening con tamponi tra i propri docenti. I presidi a questo punto chiedono che il testo del Protocollo venga modificato visto che vi si legge: «Le istituzioni scolastiche, mediante accordi con le Aziende sanitarie locali o con strutture diagnostiche convenzionate, utilizzeranno tali risorse anche per consentire di effettuare tamponi diagnostici al personale scolastico, secondo le modalità previste dall’autorità sanitaria».
Green pass obbligatorio
Alle scuole è poi arrivata la circolare esplicativa sul green pass dove viene confermato l’obbligo di «questa ulteriore misura di sicurezza» per tutto il personale docente e non dal primo settembre al 31 dicembre 2021. Obbligo di «possesso» e di «esibizione». Sarà il preside, o un suo delegato, a dover controllare la certificazione, e chi non la presenterà sarà considerato «assente ingiustificato». Dopo 5 giorni sarà sospeso dal lavoro e dalla retribuzione. E sarà sanzionato: le multe vanno dai 400 ai 1.000 euro.