La Commissione europea ha avviato procedure di infrazione contro 12 Stati membri, tra cui l’Italia, per non aver recepito le norme dell’Ue che vietano le pratiche commerciali sleali nel settore agroalimentare. Lo rende noto l’esecutivo comunitario, precisando che la direttiva sulle pratiche commerciali sleali nella filiera agricola e alimentare, adottata il 17 aprile 2019, garantisce la protezione di tutti gli agricoltori europei, nonché dei fornitori di piccole e medie dimensioni, contro 16 pratiche commerciali sleali da parte di grandi acquirenti nella filiera della catena alimentare.
La Commissione ha inviato lettere di costituzione in mora ad Austria, Belgio, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Francia, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Spagna chiedendo loro di adottare e notificare le misure pertinenti. Gli Stati membri hanno ora due mesi per rispondere. Ad oggi, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Slovacchia e Svezia hanno notificato alla Commissione di aver adottato tutte le misure necessarie per il recepimento della direttiva, dichiarando così completato il recepimento. La Francia e l’Estonia hanno informato che la loro legislazione recepisce solo parzialmente la direttiva.