Il Sole 24 Ore, Francesca Cerati. Utilizzare i tamponi nasali per diagnosticare Sars-CoV-2 anche per identificare chi svilupperà una forma grave di Covid-19. È stato questo l’obiettivo di uno studio, pubblicato su Cell, di un team di ricercatori del Ragon Institute di Mgh, Mit e Harvard con l’Ospedale pediatrico di Boston e l’Università del Mississippi Medical Center (Ummc), i quali si sono chiesti se il percorso verso la malattia grave inizia solo dopo che l’organismo non è riuscito a controllare la malattia lieve o inizia molto prima quando il virus entra nel naso.
La risposta è arrivata quando il team ha confrontato i tamponi nasofaringei di persone con diversa gravità della malattia Covid-19: i loro risultati hanno evidenziato che i pazienti che hanno sviluppato una forma grave hanno mostrato una risposta antivirale molto più attenuata nelle cellule raccolte da quei primi tamponi, rispetto ai pazienti che hanno avuto un decorso lieve della malattia.
Per avere un quadro dettagliato di ciò che accade nel rinofaringe, i ricercatori hanno sequenziato l’Rna in ogni singola cellula, individuando quali cellule erano presenti, quali contenevano Rna virale, e quali geni le cellule stavano accendendo e spegnendo in risposta. «Il sequenziamento di cellule singole ci consente di studiare in modo completo la risposta del corpo alla malattia in un momento specifico nel tempo – ha spiegato Alex K. Shalek, professore associato al Mit – Questo ci dà la possibilità di esplorare sistematicamente le caratteristiche che differenziano un decorso della malattia da un altro, nonché le cellule infette da quelle che non lo sono. Possiamo quindi sfruttare queste informazioni per guidare cure più efficaci per Covid- 19 e altre infezioni virali».
Il team ha infatti scoperto che la risposta antivirale, guidata da una famiglia di proteine chiamate interferoni, era molto più attenuata nei pazienti che hanno sviluppato una forma grave di Covid-19. Inoltre, questi pazienti avevano quantità maggiori di macrofagi, le cellule immunitarie che contribuiscono all’infiammazione. Poiché questi campioni sono stati prelevati molto prima che il Covid-19 raggiungesse il massimo stato di malattia, questi risultati indicano che il decorso di Covid-19 può essere determinato dalla risposta iniziale o molto precoce delle cellule epiteliali nasali. Lo studio ha inoltre identificato potenziali marcatori di malattia grave, geni che erano espressi nel Covid-19 lieve, ma non nella forma grave.
Queste evidenze aprono la strada allo sviluppo di interventi precoci che possono aiutare a prevenire lo sviluppo di Covid-19 conclamato.