Oggi mercoledì 7 luglio 2021 si è tenuta la cerimonia di inaugurazione della nuova Sezione territoriale di Verona dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie nel Comune di Buttapietra (Verona).
Alla cerimonia erano presenti il Direttore generale dell’IZSVe Antonia Ricci, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e il Direttore generale della Sanità animale e farmaci veterinari del Ministero della Salute Pierdavide Lecchini.
Fondata nel 1954 e da sempre punto di riferimento per il settore avicolo, la sede di Verona si trova al centro di una vasta area interregionale che, per la presenza di allevamenti e aziende di trasformazione, è riconosciuta leader a livello italiano. L’elevata specializzazione dei laboratori consentirà di operare trasversalmente in realtà territoriali non solo provinciali, ma anche regionali e sovra-regionali.
“Le sezioni periferiche dell’Istituto sono un presidio di salute per il territorio, garantendo la sanità ed il benessere degli animali allevati e di quelli selvatici, e la sicurezza alimentare” ha dichiarato Antonia Ricci, Direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. “La sede di Buttapietra opera in un territorio di enorme importanza per la zootecnia del Veneto e dell’intero Paese, con più del 20% degli avicoli allevati a livello nazionale oltre alle numerose aziende di trasformazione, che esportano nel mondo le eccellenze della gastronomia made in Italy. Finalmente questa nuova sezione è stata dotata di laboratori funzionali e moderni, dove le attività potranno espandersi rispondendo sempre meglio ai bisogni dei cittadini e delle imprese. La sezione di Verona ospita anche la sede dell’Ordine dei Medici Veterinari” ha ricordato la dott.ssa Ricci “qualificandosi così come punto di riferimento per la veterinaria provinciale. La pandemia da Covid 19 ha dimostrato con chiarezza come l’azione di presidio sul territorio in un’ottica di equilibrio dell’ecosistema in cui animali, persone ed ambiente convivono in salute, sia l’arma di difesa più efficace contro questi fenomeni che, se non efficacemente prevenuti nel loro insorgere, possono avere conseguenze devastanti a livello globale. La prevenzione quando funziona non si vede, ma rappresenta un indispensabile investimento sul futuro”.
Anche il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia ha ribadito l’importanza dell’Istituto come punto riferimento tecnico-scientifico in un’ottica di prevenzione e tutela della salute pubblica “Con la nuova sede di Verona, punto di riferimento per l’agrozootecnia e con laboratori di alta specializzazione dedicati al contrasto delle epidemie animali si va ad aggiungere un ulteriore tassello all’eccellenza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie” ha sottolineato il Presidente Zaia. “Eccellenza che anche i non addetti ai lavori e i più indifferenti, nell’ultimo anno e mezzo, hanno avuto modo di apprezzare, capendo qual è la rilevanza della biosicurezza nella nostra vita. Anche in questi giorni, l’IZSVe mantiene il suo ruolo fondamentale nella caccia alle varianti del Covid 19. Un ruolo che lo ha fatto risaltare in tutto il paese fin dalle prime avvisaglie della pandemia. Il Veneto, infatti, è stato fra i primissimi a livello nazionale a depositare sequenze nella specifica piattaforma e dai report del Ministero della Sanità risulta che sia la regione che ne ha depositato il maggior numero, in termini assoluti. Grazie a questo lavoro importante e costante, si è continuato progressivamente ad alimentare in modo regolare i database sia nazionali sia internazionali. Un’attività, su cui abbiamo investito, che non soltanto ha dimostrato la sua efficacia nelle fasi precedenti ma sta diventando sempre più cruciale per il controllo del contagio mentre si sta compiendo la campagna vaccinale”.
L’importanza della veterinaria nel controllo delle emergenze pandemiche è stato sottolineato anche da Pierdavide Lecchini, Direttore generale della Sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della salute “Questa nuova sezione dell’IZSVe è un polo tecnologicamente avanzato per quanto riguarda la possibilità di garantire una valutazione del rischio nell’ambito della salute pubblica, in salute animale e in sicurezza alimentare. In questo particolare momento storico in cui tutto il mondo sanitario è impegnato nel contrastare l’emergenza pandemica, il sistema veterinario ha garantito un valore aggiunto e ha consentito di governare e gestire la pandemia in maniera efficace. Il Ministero della salute ha un ruolo di coordinamento sulla rete degli Istituti Zooprofilattici il cui impegno testimonia la capacità del sistema di diagnostica e valutazione del rischio del Paese di far fronte a questo tipo di emergenze.”
Negli anni la sezione di Verona, in cui lavorano circa 35 persone fra veterinari, biologi, biotecnologi, tecnici di laboratorio e amministrativi, ha sviluppato capacità tecniche e scientifiche in grado di far fronte a numerose crisi sanitarie, influenza aviaria su tutte. Per l’alto rischio di epidemia di influenza aviaria che caratterizza il territorio veronese, la sezione si è dotata di un laboratorio di biosicurezza di livello 3, indispensabile per la manipolazione di agenti biologici che possono causare gravi malattie negli animali e nell’uomo.
Fra le altre specialità vi sono i laboratori per il controllo ufficiale degli alimenti, sanità animale, biologia molecolare, e micoplasmi. Numerosi sono i servizi offerti all’utenza e nuovi servizi sono già predisposti e di prossima attivazione come lo sportello consegna campioni h24 e il servizio di reperimento di sacche di sangue canino per trasfusioni. Infine la struttura dispone di una sala necroscopica per l’autopsia di animali di grandi dimensioni, alta 7 metri e un sistema di accettazione delle carcasse fino a 12 quintali.
Il nuovo edificio occupa una superficie di oltre 1.100 metri quadrati e si sviluppa su due piani. Le soluzioni tecnologiche ed architettoniche garantiscono una struttura ad alta compatibilità ambientale e autosufficiente dal punto di vista energetico con pannelli fotovoltaici e sonde geotermiche. Il costo dell’opera è stato di 5,7 milioni di euro, coperto da un finanziamento del Ministero della salute per 4,5 mln, e da fondi propri dell’IZSVe per 1,2 mln.