Corriere del Veneto. Luca Zaia, il governatore più amato di sempre, fiero del suo fiuto, dal passaporto vaccinale in giù, questa volta ha mutato parere. Nessun avvio posticipato a fine settembre per le scuole. Anzi, per rispondere alle osservazioni della comunità ebraica, anche la data del 16 settembre per le secondarie di secondo grado, coincidente con lo Yom Kippur, è stata modificata. Insomma, dalle elementari alle superiori, tutti sui banchi il 13 settembre. Non ci sarebbe nulla di trascendentale ma le ultime 48 ore sono state segnate da una gragnuola di critiche particolarmente violente. Le parole più gettonate sono «dietro front» e «retromarcia». Dalle mamme ai sindacati passando, ovviamente, per una scatenata opposizione in consiglio regionale.
Il presidente della Regione l’ha spiegata così ieri durante un punto stampa: «Abbiamo ascoltato tutti gli appelli,la data è stata oggetto di discussione e alla fine abbiamo dovuto rivederla». Poche frasi per spiegare che la data del 16 settembre era stata comunicata dall’ufficio scolastico regionale «un errore umano in buona fede». E, soprattutto, per spiegare la premessa rivelatasi poi errata della delibera di giunta presentata dall’assessore all’Istruzione Elena Donazzan: la «Scuola aperta» che prevede corsi integrativi per supplire ai vuoti didattici di un anno di Dad non è sufficientemente diffusa e molti bambini sarebbero stati affidati a baby sitter e nonni con i genitori al lavoro. «Abbiamo visto che il 20 creerebbe un disagio oggettivo- ha detto Zaia – una settimana di vuoto per i bimbi. Quindi la decisione della giunta è il 13 settembre. Le scuole finiranno l’8 giugno, quelle dell’infanzia il 30 ma, in compenso, pensiamo anche alla montagna, le vacanze di Natale andranno dal 24 dicembre con rientro il 10 gennaio visto che l’8 è sabato». Quel «pensiamo anche alla montagna» insieme a qualche accenno alle richieste del mondo del turismo lascia intendere che un pressing per una stagione balneare più lunga ci sia stato ma senza un fronte unito.
Nella ridda di spinte contrastanti la marcia indietro c’è stata. «La scelta è stata quella di allineare l’inizio del nuovo anno scolastico al 13 settembre per gli istituti di ogni ordine e grado – spiega Donazzan -. Fanno eccezione le scuole dell’infanzia, servizi che poggiano largamente sui servizi alle famiglie e in Veneto sulle scuole paritarie, che potranno iniziare già dal 1 settembre». Una nota della Regione sottolinea, con franchezza, «la scelta, che modifica in parte la delibera è frutto di una riflessione nata da una serie di indicazioni e segnalazioni giunte da più parti». Nessuno strappo, tanto che l’assessore Donazzan precisa: «La decisione è frutto di un approfondimento e anche di un confronto in seno alla X Commissione della Conferenza Stato Regioni (Commissione Istruzione, Università e Ricerca) per poter dare, in un momento particolare, dopo un lungo periodo pandemico, la massima serenità e uniformità alla scuola tutta su base nazionale. Nel frattempo sono giunte in Regione anche alcune istanze dal mondo del turismo e legate al tema delle vaccinazioni degli adolescenti». La scelta finale è stata condivisa con Carmela Palumbo, a capo dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Primo round alle mamme, dunque, ma non ci si dimentica del turismo, prima voce economica regionale: «La nostra attenzione verso il mondo dell’economia del turismo continua ad essere massima – conclude Donazzan -. Le vacanze prolungate nel periodo natalizio offriranno un’occasione in più al sistema turistico montano che da due stagioni è in sofferenza, mentre aver fissato la chiusura delle scuole all’8 giugno significa dare occasione alle famiglie di programmare e prenotare le vacanze già dal mese di giugno».
Il tema scuola si conferma uno fra i più caldi. Non potrebbe essere altrimenti dati i numeri. Il calendario scolastico impatta sulla vita di 600 mila studenti, delle loro famiglie e di oltre 50 mila insegnanti in tutta la regione. Per tacere della complessa organizzazione interna di istituti e plessi scolastici già tarata su un rientro, ci si augura in presenza, come da tradizione, prima di metà settembre. Ora le ipotesi di arrivare a fine settembre o anche solo di fissare la prima campanella al 20 settembre sono definitivamente tramontate.
Del resto, il governatore Zaia è celebre anche per le sue frasi ormai simili a marchi di fabbrica. Una delle più note recita: «Solo gli sciocchi non cambiano idea».