E va peggio anche se si guarda agli interventi previsti per il potenziamento dei Pronto soccorso che sono stati realizzati appena per il 13,7%. In ritardo anche l’acquisto delle nuove ambulanze. Come al solito molte le differenze tra le Regioni che in alcuni casi non hanno fatto proprio nulla. Il Decreto aveva stanziato 1,4 miliardi che poi sono confluiti nel Recovery Plan per cui ci sarà tempo fino al 2026 per realizzare i progetti di potenziamento.
Il decreto-legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) avev previsto 1.413,1 milioni destinati ad interventi in conto capitale e vincolati alla validazione del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera presentati dalle regioni.
Si trattava di investimenti per il potenziamento dell’assistenza ospedaliera, di cui 711 milioni per adeguare la dotazione di posti letto in Terapia Intensiva (+3.500), 393 milioni per i posti letto in Terapia Semi-Intensiva (+4.225), 316,6 milioni per interventi di ristrutturazione di 474 PS per la separazione dei percorsi ospedalieri tra pazienti Covid-19 e non, nell’ambito della Rete dell’emergenza-urgenza ospedaliera (DEA + PS) e 12,6 milioni per interventi nei DEA II Livello.
Ma ad un anno di distanza, come sottolinea anche la Corte dei conti, il piano procede a rilento confermando quanto spesso accade in Italia: i soldi ci sono ma i lavori non partono. Gli interventi programmati dalle regioni, non senza lungaggini, sono stati infatti approvati dal Ministero ma a fine aprile 2021 in base al monitoraggio condotto dal Ministero della Salute risultava però una attuazione ancora parziale.
L’attuazione dei lavori relativi al potenziamento strutturale delle dotazioni di terapia intensiva risultava compiuto solo al 25,7 per cento con differenze particolarmente pronunciate tra regioni: in Valle d’Aosta, Molise e Basilicata il monitoraggio non segnala alcun progresso; nel caso della Provincia Autonoma di Bolzano erano stati completati i lavori mentre in Emilia-Romagna e in Abruzzo l’attuazione è al di sopra del 75 per cento.
Simile l’attuazione delle postazioni di semi-intensiva: dei 4.238 posti letti previsti, ne erano stati portati a termine il 25,5 per cento, 1081 posti letto. Sono sei le regioni dove non si segnalano progressi, mentre vicine o superiori al 50 per cento sono le realizzazioni in Piemonte, Veneto Abruzzo e Campania.
Gli interventi previsti sui Pronti soccorsi sono 474: 65 di questi sono stati realizzati (il 13,7 per cento). Nei programmi era prevista anche l’implementazione dei mezzi di trasporto sanitario.
Delle 230 ambulanze previste ne erano state acquistate 108 (il 47 per cento del totale) e consegnate e collaudate 44 di cui 29 in Campania e 9 in Emilia-Romagna.
Nel frattempo l’intero quadro degli interventi previsti con il d.l. 34/2020 è stato inserito nel PNRR e ne è stata prevista la realizzazione entro il 2026.
L.F. Quotidiano sanità
03 giugno 2021