Test salivari molecolari, il ministero: “Utili su anziani, disabili e per screening nelle scuole. Da usare solo quando non disponibili tamponi oro/nasofaringei”. La circolare distingue tra i salivari antigenici rapidi e i salivari molecolari.
Il Fatto quotidiano.La circolare del ministero della Salute che equipara i salivari ai tradizionali tamponi molecolari era attesa da giorni. Alla fine è uscita ieri in tarda serata e distingue tra i salivari antigenici, tra cui quelli rapidi, e i test salivari molecolari. Entrambi potranno essere utilizzati, ma solo i secondi, ritenuti più affidabili, non avranno bisogno di un’ulteriore verifica fatta con i classici molecolari nasofaringei nel caso di positività al Covid. La circolare
Via libera all’utilizzo dei tamponi salivari per il rilevamento dei casi di Covid 19. La circolare del ministero della Salute, attesa da giorni, è uscita ieri in tarda serata e distingue tra i test salivari antigenici, tra i quali ci sono quelli rapidi, e i test salivari molecolari. Entrambi potranno essere utilizzati, ma solo quelli molecolari, ritenuti più affidabili, non avranno bisogno di un’ulteriore verifica fatta con i classici tamponi molecolari nasofaringei nel caso di risultati positivi. “Ai fini della sorveglianza nazionale Covid-19 – si legge nel documento ministeriale – i test molecolari su campione salivare dovranno essere segnalati nel sistema di sorveglianza”. In sostanza un risultato positivo comporterà l’obbligo di isolamento, il che equipara il test molecolare salivare a quello molecolare nasofaringeo.
I nuovi salivari molecolari, che come i tamponi classici devono essere analizzati in laboratorio e richiedono 24 ore o più per il risultato, non necessitano l’intervento di un operatore sanitario. Per la raccolta di un campione di saliva è infatti sufficiente tenere in bocca una piccola spugnetta per almeno un minuto, come fosse un leccalecca. Per questo saranno utili soprattutto per i test su anziani, disabili e per le attività di screening nelle scuole. Ma nei casi generali la circolare pone una limitazione: “Il campione di saliva può essere considerato un’opzione per il rilevamento dell’infezione da Sars-Cov-2 qualora non sia possibile ottenere tamponi oro/nasofaringei”, si legge infatti nel documento. Il ministero dà poi un consiglio nel caso di individui sintomatici, visto che la sensibilità di questi tamponi diminuisce (cioè il rischio di falsi negativi aumenta) dopo i primi cinque giorni dall’inizio dei sintomi: “La saliva può essere utilizzata come alternativa ai tamponi oro/nasofaringei per l’identificazione di infezione da Sars-Cov-2 preferibilmente entro i primi cinque giorni dall’inizio dei sintomi”.