La roulette delle nuove varianti stavolta si è fermata in Giappone. Qui il virus è mutato ancora e il ceppo locale si sta spartendo i contagi con quelli ugualmente prepotenti venuti da Gran Bretagna, Brasile e Sudafrica. A tremare è soprattutto Osaka, che ieri con 666 casi, più di Tokyo, ha dichiarato nuove misure restrittive. Anche la torcia olimpica, che doveva passare in città il 13 aprile, ha preferito stare alla larga.
Il Giappone all’inizio di gennaio era stato il primo a individuare la variante brasiliana su quattro passeggeri atterrati a Tokyo. Oggi ha scoperto una variante non troppo diversa — ha sempre la mutazione chiamata 484 e soprannominata Eek — ma che sembra nata nel paese. I tre ceppi con la mutazione 484 (oltre alla brasiliana e alla nuova giapponese, anche la sudafricana) rappresentano ormai il 70% dei casi sequenziati a marzo all’ospedale universitario di Tokyo. Nei due mesi precedenti la proporzione era di un terzo. La mutazione 484 è preoccupante perché riduce in parte l’efficacia dei vaccini e degli anticorpi di chi è guarito dal Covid, rendendo più facili le reinfezioni.
Il Giappone — Osaka in primis — registra anche molti casi di variante inglese, caratterizzata invece dalla mutazione in posizione 501, che rende il virus più contagioso del 30-50%. Ne sappiamo qualcosa in Italia, dove il ceppo britannico è presente nell’87% dei nuovi casi, ma quelli brasiliano e sudafricano non hanno per fortuna preso piede. La scorsa settimana un rapporto del ministero della Salute di Tokyo aveva contato nell’intero paese 678 casi di varianti inglese, sudafricana e brasiliana e circa mille di giapponese. Quest’ultima ha solo la mutazione 484, mentre brasiliana e sudafricana hanno anche la 501.
In Giappone il mix di varianti ha portato alla cosiddetta “quarta ondata”. I numeri non sono paragonabili ai nostri (circa 2.500 contagi al giorno con 120 milioni di abitanti). Ma la campagna vaccinale è ancora ferma al palo, con 46 mila somministrazioni. All’inaugurazione dei Giochi olimpici (prevista per il 23 luglio) mancano poco più di 100 giorni. Per cercare di frenare le varianti, il paese aveva addirittura deciso di trattenere in ospedale tutte le persone contagiate con un ceppo mutato. I numeri l’hanno costretta a mutare rotta, ospitando gli infetti con un virus mutato in residenze ad hoc.