Marco Bonet, Il Corriere del Veneto. Com’era prevedibile, quella di ieri è stata una giornata di passione: per i cittadini, che a decine di migliaia si sono riversati sul nuovo sito per le prenotazioni online del vaccino ant-Covid (vaccinicovid.regione.veneto.it) e sul numero verde (800.462.340), ma anche per i tecnici dei Sistemi informativi di Azienda Zero e delle Usl e per il personale del call center. I primi furiosi perché non tutto ha funzionato a dovere; i secondi stremati dalla corsa ad aggiustare tutto e rispondere a tutti. «Con il passare dei giorni i problemi si risolveranno, abbiate pazienza, non abbiamo mai affrontato una campagna di simili dimensioni» l’appello del presidente della Regione Luca Zaia e dell’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin.
Il primo problema, come ha spiegato il direttore della Sanità Luciano Flor, è stato un bug di sistema, banale ma dall’effetto catastrofico: «Avevamo inserito tra le pagine del nuovo portale quella fondamentale con l’indicazione puntuale di tutte le categorie coinvolte nelle sessioni di vaccinazione aperte dalle Usl: over 80, “super-fragili”, disabili, con disamina approfondita dei casi previsti e i link ai relativi documenti. Purtroppo per un guaio tecnico questa pagina, che noi “vedevamo” dai computer di Azienda Zero, online saltava e veniva bypassata quando si passava dal sito dell’Usl di residenza al format per l’inserimento del codice fiscale. Che ovviamente se non riferito ad una persona coinvolta nella sessione veniva respinto».
Si è scatenato il caos. «Migliaia di persone hanno chiamato per avere i chiarimenti che non trovavano online e hanno mandato in tilt il call center del numero verde, difatti risultato irraggiungibile per tutta la mattinata». E sì che al lavoro ci sono cento telefonisti. Il portale ha poi rivelato altri due problemi: non consente a chi ha già avuto la convocazione cartacea di confermare data e sede online e non permette di cancellare la prenotazione una volta avvenuta. I tecnici sono al lavoro.
Siccome i guai non vengono mai soli, subito se n’è scoperto un altro: «Chi chiamava il numero verde, e trovava la linea occupata, si sentiva dire dal risponditore automatico che il numero era “irraggiungibile”, con ciò facendo pensare ai più che fosse sbagliato» racconta Lanzarin. E via con nuove arrabbiature: «Abbiamo già contattato Telecom chiedendo che il messaggio sia sostituito con uno più chiaro e immediato, del tipo “le linee sono occupate”».
Finita qui? No. C’è stato pure l’errore «maldestro», così l’ha definito Zaia, con cui «quattro-cinque direttori generali» hanno omesso di specificare nei siti delle rispettive Usl che non si poteva procedere con le prenotazioni non per volontà o disorganizzazione ma per mancanza di vaccini. «Bastava mettere un banner – sospira Zaia – e molti cittadini furiosi avrebbero capito. È chiaro che se tu non dai spiegazioni, uno che magari appartiene alle categorie da vaccinare pensa non funzioni niente». Pare che la questione sia stata oggetto di una reprimenda durante la riunione del mattino ma in ogni caso il presidente si è detto soddisfatto della partenza: «I disagi ce li aspettavamo ma grazie al sito abbiamo raccolto solo in mattinata 18 mila prenotazioni. Ci sarà ancora qualche coda? Meglio un’ora di coda che una vita sottoterra». Mercoledì peraltro è stato segnato un nuovo record: 37.276 iniezioni in un giorno.
Il lavoro per chiarire le priorità di accesso intanto continua incessantemente. Ieri la direttrice del Dipartimento di Prevenzione Francesca Russo ha spiegato che solo i pazienti oncologici in cura ospedaliera rientrano tra i «super-fragili» mentre quelli che sono nella finestra dei 5 anni e quelli che hanno superato la malattia, pur con codice di esenzione «048» dovranno seguire l’ordine d’età. E ancora, per i disabili under 16 non è prevista la vaccinazione, come per tutti i minori, mentre è prevista per il loro caregiver , ma uno soltanto (non dunque entrambi i genitori). Anche le classi di età non sono le stesse per tutte le Usl, perché la popolazione ha composizione anagrafica diversa da provincia a provincia: a Venezia, ad esempio, si sono potute prenotare persone di 74 anni, in altre Usl no. A complicare il quadro c’è poi la nota (in)disponibilità di fiale: un 75enne senza patologie potrebbe ad esempio essere vaccinato con AstraZeneca, di cui ci sono molte dosi, prima di un 85enne che pur venendo prima in lista necessita di Pfizer o Moderna, le cui dosi sono al lumicino. «Ci attendiamo un aiuto dai medici di base, dai distretti e dai centri di cura, devono spiegare anche loro ai pazienti per quale motivo viene vaccinato prima uno e poi l’altro» dice Lanzarin. «Comunque al momento abbiamo vaccinato il 70% degli over 80 e il 40% dei super-fragili» mette un punto Flor.
Confermato lo slittamento delle forniture (ma le quantità sono come da programma: dopo le 83 mila Pfizer di martedì, 103 mila dosi AstraZeneca arriveranno domani, 38 mila Moderna oggi; Johnson&Johnson arriva il 16 aprile, Pfizer dovrebbe salire a 120 mila dosi da lunedì), diverse Usl, da Belluno a Padova passando per Treviso, ieri hanno confermato sospensioni e rallentamenti. «Anche per questo – conclude Flor – abbiamo deciso di limitare a 7 giorni la finestra di prenotazione online. Inutile prendere appuntamenti per maggio se non sappiamo quanti vaccini avremo».