Il Sole 24 Ore, Gianni Trovati. Grazie a un’intesa lampo con il Cts il ministro della Pa Renato Brunetta accelera e porta sul tavolo del consiglio dei ministri di oggi le regole per sbloccare i concorsi pub libera del compitato permette di inserire le norme nel nuovo decreto Covid, e di aggiornare il protocollo di sicurezza con le procedure anti-contagio.
Il prossimo passo arriverà nel decreto Recovery in programma ad aprile, con le nuove modalità di selezione delle «alte professionalità» tecniche necessarie per il Recovery e con il superamento dei vecchi tetti di spesa per i contratti flessibili. La conferma è arrivata ieri dallo stesso Brunetta. «Domani sblocchiamo tutti i concorsi – ha detto nel suo intervento alla presentazione del Rapporto Cnel sulla qualità dei servizi della Pa – e vuol dire ridare la speranza a decine di migliaia, se non centinaia di migliaia di giovani. Abbiamo trovato la strada: basta concorsi con carta e penna».
La ripresa del reclutamento, nelle intenzioni del governo, è il primo passo indispensabile per quel «rafforzamento dei vari strumenti lungo tutta la filiera delle amministrazioni» che secondo il presidente del Cnel Tiziano Treu è la leva per l’utilizzo efficace del Recovery Plan e va azionata con «un coinvolgimento effettivo delle parti sociali».
In naftalina, secondo il censimento realizzato da Forum Pa, sono finiti 9omila posti da assegnare con i concorsi sospesi dall’emergenza sanitaria, mentre altri 36mila dovrebbero essere in arrivo con i bandi prossimi alla pubblicazione. In teoria le prove si sarebbero potute svolgere anche nelle scorse settimane, ma nella pratica questo non è quasi mai avvenuto. Per due ragioni: l’obbligo di dividere i candidati in gruppi al massimo da 3o persone, e il ricco carnet di responsabilità per amministratori e dirigenti, che ha sconsigliato di imbarcarsi nell’avventura. Nella nuova impostazione disegnata da Palazzo Vidoni l’addio a «carta e penna» cambiala struttura stessa delle prove.
Che saranno basate su test a risposta multipla, con procedure informatiche e tempi limitati, in strutture pubbliche (dalle sedi istituzionali alle fiere) che avranno le infrastrutture e le dotazioni tecnologiche necessarie. La copertura normativa serve anche a permettere questo cambio di rotta da imporre a procedure già in corso, dettaglio non da poco nell’Italia dove concorso fa rima con ricorso. La scelta di sedi ampie permetterà di superare il limite dei gruppi da 3o, e la via informatica porterà a tagliare la durata delle prove. In ogni caso, l’indicazione del Cts è quella di concorsi su base provinciale, o regionale quando la prima ipotesi è impraticabile, in modo da evitare comunque lo spostamento di candidati da una regione all’altra. Gli orari di ingresso dovranno essere scaglionati per evitare affollamenti all’entrata, e per accedere i candidati dovranno avere un tampone negativo (rapido o molecolare) effettuato nelle ultime 48 ore e una mascherina Ffp2. Tra un candidato e l’altro, in base alle ultime bozze, dovranno esserci almeno 2,25 metri di distanza, e ognuno dovrà avere a disposizione uno spazio di almeno 4,5 metri quadrati.