Il Sole 24 Ore. Corre a perdifiato il piano vaccini da ieri noto in via ufficiale. Una nota dell’ufficio del commissario all’emergenza Covid-19, Francesco Figliuolo, scandisce il ritmo degli obiettivi. Entro settembre va coperto l’80% della popolazione; somministrato il triplo di vaccini giornalieri passando dagli attuali 170mila a 500mila; raddoppiato entro tre settimane l’approvvigionamento delle dosi, finora 7,9 milioni. «Entro la fine di giugno è previsto l’arrivo di altre 52 milioni di dosi circa, mentre ulteriori 84 milioni sono previsti prima dell’autunno» dice il comunicato. Si costituisce «una riserva vaccinale pari a circa l’1,5% delle dosi» per fronteggiare le criticità sul territorio.
Come quelle già in valutazione per la Calabria dove da lunedì sarà operativo un team misto composto da militari specialisti del Coi (comando operativo di vertice interforze), guidato da Luciano Portolano, e funzionari della Protezione civile diretta da Fabrizio Curcio. La Calabria negli ultimi giorni ha aumentato di molto la distribuzione dei vaccini ma i problemi sono seri. In ballo c’è l’ipotesi di costituire tre o quattro grandi hub vaccinali nella Locride, la piana di Gioia Tauro e la Sila. L’efficienza, oltre all’efficacia, della distribuzione dei vaccini è valore assoluto per il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Così la nota di Figliuolo parla di «monitoraggio costante dei fabbisogni». E di «capillarizzazione della somministrazione, incrementando la platea dei vaccinatori e il numero di punti vaccinali» oggi pari a 1.733 ma in crescita. La prossima settimana il commissario incontrerà tutti i rappresentanti dei soggetti in gioco per farsi carico dei vaccini. Dopo le intese con il ministro della Salute, Roberto Speranza, Figliuolo dovrà stipulare con loro i protocolli operativi: il passaggio più concreto e delicato, non scontato. Sono in gioco «medici di medicina generale (fino a 44 mila), odontoiatri (fino a 60 mila), medici specializzandi (fino a 23 mila)». E «si potrà far ricorso, tramite accordi in via di finalizzazione, anche ai medici della federazione Medico Sportiva Italiana, ai medici competenti dei siti produttivi e della grande distribuzione, oltre che ai medici convenzionati ambulatoriali e ai farmacisti». Per i nuovi centri vaccinali si farà ricorso anche a «siti produttivi, le aree della grande distribuzione, le palestre, le scuole, le strutture di associazioni e della Conferenza Episcopale Italiana». Nelle Marche, per esempio, sono stati già utilizzati con successo numerosi palazzetti dello sport. Nelle Regioni, peraltro, si faranno i piani vaccinali esecutivi. Strategico, dunque, il ruolo della Protezione civile, nel coordinamento dei fabbisogni territoriali e l’intervento in caso di necessità di sostegno e supporto anche con l’impiego dei 300mila volontari. È probabile in questo senso la convocazione in settimana di una nuova riunione del comitato operativo della Protezione per fare il punto sullo stato dell’organizzazione dei piani vaccini e l’intervento, se necessario, delle amministrazioni dello Stato e locali coinvolte, ma anche società strategiche in questo momento – per la consegna delle dosi – come Poste italiane. Il commissario Figliuolo, peraltro, sta affrontando una criticità non prevista e non da poco: molti anziani vivono in regioni diverse da quelle di residenza dichiarata. Con la conseguenza di disallineamenti tra forniture e fabbisogni effettivi.
Al Coi prosegue ininterrotta la ricezione nell’hub di Pratica di Mare e la distribuzione in tutta Italia delle dosi. Il Comando è il centro di pianificazione delle attività in supporto alla sanità pubblica e al commissario straordinario svolte dalle Forze Armate e volute dal ministro Lorenzo Guerini. I punti di consegna dei vaccini sono 112, distribuiti sul territorio nazionale, di cui 101 farmacie ospedaliere e 11 snodi di stoccaggio Difesa. Il 12 marzo hanno operato 2.133 militari e 156 mezzi terrestri.