Alda Vanzan, il Gazzettino. Ventunmilaquattrocentosettantasei. È il numero dei contagi accertati in Veneto in un mese, da domenica 31 gennaio a ieri. Una media di 764 casi al giorno. E questo nonostante gli inviti alla prudenza, i consueti “predicozzi” sulla pericolosità del virus, gli implacabili numeri sulla risalita dei ricoveri. Niente. Le strade hanno ripreso a riempirsi di gente, le cronache cittadine raccontano di folle che paiono essersi dimenticate la paura di un anno fa, si registrano assembramenti nelle calli a Venezia, nelle piazze e nelle spiagge venete. Come se il fatto di essere rimasti in fascia gialla, peraltro per il rotto della cuffia visto che l’indice di trasmissione Rt è di poco sotto l’1 (0.97), avesse autorizzato a dimenticarsi della pandemia. Che, invece, c’è ancora. E continua a far ricoverare malati in ospedale. E ad ammazzare.
Le ultime ricerche del Cnr dicono che l’epidemia di Covid-19 in Italia è di nuovo in fase di crescita esponenziale, come era avvenuto in ottobre, anche se questa volta il tempo di raddoppio è più basso. “Siamo seduti su una tanica di benzina con il fiammifero che si chiama Rt”, ha detto il fisico Roberto Battiston, dell’Università di Trento. Ieri in tutta Italia i nuovi casi di contagio sono stati 17.455 e i morti 192, in calo rispetto ai 280 di sabato, ma continuano a salire i ricoveri. I DATI
Il bollettino di ieri sera della Regione Veneto ha registrato incrementi per tutte le voci. I ricoveri nelle aree non gravi degli ospedali adesso ospitano 1.217 pazienti (+13 rispetto a sabato) e le terapie intensive sono tornate ad avere 142 posti letto occupati (+4). Anche i contagi continuano a salire: nelle ultime ventiquattr’ore i casi positivi sono stati 699, per un totale dall’inizio della pandemia di 333.874 malati, mentre le persone attualmente positive – e quindi in quarantena adessosono 24.610. E si continua a morire: anche ieri altri 8 decessi per un totale di 9.848 vittime dall’inizio dell’emergenza sanitaria. LA PROFILASSI
E mentre si accendono i riflettori sulla scuola, con il governatore Luca Zaia che sollecita “una valida espressione della comunità scientifica” circa le lezioni in presenza, il Veneto continua a restare sotto la media nazionale quanto a vaccinazioni. Il dato aggiornato a ieri sera alle 18.51 dava 4.283.925 somministrazioni in tutta Italia su un totale di 5.830.660 dosi consegnate, pari al 73,5%; in Veneto alla stessa ora risultavano somministrate 335.794 dosi sulle 486.140 consegnate pari al 69,1%, di cui 51.027 agli over 80 e 11.989 al personale scolastico. Il Friuli Venezia ha invece raggiunto il 77,3% di somministrazioni con 109.073 dosi inoculate sulle 141.105 ricevute di cui 19.582 agli anziani con più di 80 anni e 3.464 a professori e bidelli. FRIULI VENEZIA GIULIA
Ieri in Friuli Venezia Giulia su 3.141 tamponi molecolari sono stati rilevati 242 nuovi contagi da Covid-19 con una percentuale di positività del 7,70%. Sono stati 1.196 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 99 casi (8,28%). I decessi registrati sono stati 7; i ricoveri nelle terapie intensive 61 (sabato 62) mentre quelli in altri reparti 361 (sabato 355). I dati forniti dal vicegovernatore del Fvg con delega alla Salute, Riccardo Riccardi riferiscono di 2.841 decessi, con la seguente suddivisione territoriale: 638 a Trieste, 1.421 a Udine, 595 a Pordenone e 187 a Gorizia. I totalmente guariti sono 61.889, i clinicamente guariti 2.000, mentre le persone in isolamento oggi risultano essere 9.660. Dall’inizio della pandemia in Friuli Venezia Giulia sono risultate positive complessivamente 76.812 persone con la seguente suddivisione territoriale: 14.766 a Trieste, 35.239 a Udine, 16.851 a Pordenone, 9.063 a Gorizia e 893 da fuori regione.
Alda Vanzan