Il Gazzettino. Il periodo è di emergenza, la materia è complessa e i problemi sono tanti. Per questo la Regione vuole “blindare” la correttezza giuridica dei propri provvedimenti, tanto più dopo le polemiche sull’affidabilità dei test rapidi e sul loro utilizzo per il personale sanitario. “È stato ritenuto opportuno un approfondimento circa gli ambiti di responsabilità, anche sotto il profilo penalistico, sul percorso di sanità pubblica seguito sia a tutela della salute e della sicurezza del lavoratori che, più in generale, dei cittadini”, scrive Patrizia Simionato, commissaria di Azienda Zero, nella delibera con cui viene conferito un incarico in tal senso all’avvocato Fabio Pinelli.
LA VALUTAZIONE
Durante la prima fase dell’epidemia al professionista padovano era già stato affidato, “su richiesta dell’Unità di Crisi”, il compito di effettuare “un’approfondita valutazione” del “percorso di sanità pubblica” intrapreso da tutti gli attori”, sottoponendo ogni sua fase “ad un’attenta analisi giuridica anche in relazione a circolari, direttive, linee guida di rilievo nazionale o sovranazionale in materia, nell’ottica di analizzare l’efficienza della risposta sanitaria attivata anche a livello di territorio regionale”. L’avvocato Pinelli aveva consegnato la sua relazione il 31 luglio. Ma due giorni prima il Consiglio dei ministri aveva deciso di prorogare lo stato di emergenza fino al 15 ottobre e successivamente lo aveva ulteriormente allungato prima al 31 gennaio e poi al 30 aprile. Il commissario Simionato rileva che “in tale contesto si è assistito ad una rapida evoluzione della normativa di emergenza nel settore della sanità pubblica”, visto anche l’aggravamento della pandemia, “situazione che ha condotto ad una massiva produzione sia di norme di primo livello che di atti amministrativi regionali, oltre al proliferare di circolari e di numerose direttive”.
LA TECNOLOGIA
In parallelo è stata registrata pure una “evoluzione della tecnologia nella diagnostica impiegata per il contrasto del virus”: ai tamponi molecolari, infatti, si sono aggiunti i test antigenici, che nel corso del tempo hanno visto susseguirsi le versioni di prima, seconda e terza generazione, quest’ultima ritenuta da un mese a questa parte equiparabile agli esami di laboratorio, secondo le indicazioni del ministero della Salute. Nel frattempo, però, sono montate le proteste e sono stati presentati gli esposti, contro l’uso dei tamponi rapidi fra i sanitari.
LA CONSULENZA
Luciano Flor, direttore generale dell’area Sanità, ha così chiesto ad Azienda Zero di sottoporre le procedure amministrative “a un qualificato vaglio critico”, anche per “ulteriormente aumentare l’efficienza operativa nell’ambito degli acquisti, settore vigilato dall’Anac”. Ecco perché l’ente ha commissionato l’incarico professionale di studio e consulenza legale, “estensibile al complessivo Ssr”. Il dossier dovrà essere completato entro la fine di febbraio. La spesa è stata quantificata in 27.000 euro.