Il Corriere del Veneto. «I 360 posti in più “attivabili”? Possono prevederne anche duemila di posti letto attrezzati per l’intensiva ma non ci sono medici per renderli utilizzabili», sbotta Adriano Benazzato, segretario regionale dell’Anaao, il sindacato dei medici ospedalieri. La guerra di numeri fra Regione e sanitari continua. «Capiamoci – spiega Benazzato – la normativa prevede ora 14 posti letto di terapia intensiva per 100 mila abitanti. Quindi dovrebbero esserci in Veneto circa 700 letti “attivati”. Ce ne sono 639 di cui occupati 584 e, su questi, 375 Covid e 209 no-Covid. 55 sono ancora liberi. Per tutti gli altri l’attivazione è teorica perché in intensiva non ci puoi mettere un medico con una specialità qualsiasi. Per legge devono essere anestesisti rianimatori. Quindi per attivare 500 posti letto di terapia intensiva in più, come dichiarato dalla Regione, si dovrebbe prevedere l’assunzione di almeno 400 anestesisti rianimatori e oltre 1200 infermieri dedicati ( e preparati) che in tutta evidenza non ci sono e non abbiamo in Veneto».
Su un punto sindacato dei medici e Regione concordano: attivarli significherebbe azzerare o quasi l’attività ospedaliera extra Covid. «In Svezia lasciano 500 sanitari al mese, – continua Benazzato – potrebbe capitare anche qui e non fra troppo tempo. Sarebbe una catastrofe». L’Anaao denuncia, poi, la mancata registrazione di alcuni pazienti nei pronto soccorso: «Abbiamo decine di pazienti in cura presso i pronto soccorso che non risultano e non sono registrati come ricoverati. Sono in attesa che si liberi un posto letto, mi auguro che la Regione lo sappia perché sul Covid non c’è un confronto tra Regione e organizzazioni sindacali». Continua il cannoneggiamento delle opposizioni: «Stando a quanto affermato da Zaia, il totale dei posti di terapia intensiva sarebbe solo nominale e, per la mancanza di personale, il numero reale sarebbe più basso. – attacca Elena Ostanel del Veneto che vogliamo – Se è vero allora anche il rapporto tra posti totali e posti occupati è più basso. Saremmo in zona gialla se i conti fossero stati fatti correttamente?». Sul tema un’interrogazione presentata dalla consigliera Cristiana Guarda, (Europa Verde), con colleghi dell’opposizione. Il sottosegretario Achille Variati aggiunge: «Domando a Zaia: per il governo, il dato sullo stress delle strutture, quello che ci ha lasciati in area gialla, si intende “senza che collassi il sistema sanitario”, per il Veneto è così? I dati inviati dalla Regione il 15 dicembre parlano di 1.000 letti di intensiva “attivabili” quindi con personale. Ora, dobbiamo chiarire bene questo punto. Ho parlato anche con il ministero della Salute. La Toscana dichiara 583 posti di intensiva, l’Emilia 757. I ricoverati veneti sono 7,05 ogni 100 mila abitanti, il numero più alto dopo Trento».