Per la distribuzione dei vaccini che necessitano di catena del freddo verrà adottato un modello hub and spoke, mentre quelli che necessitano di catena del freddo estrema verranno consegnati dall’azienda produttrice in 300 punti vaccinali. Si stima un fabbisogno di 20.000 persone per la loro somministrazione. Aifa promuoverà studi indipendenti post-autorizzativi sui vaccini. IL PIANO – LE SLIDE
Michele Bocci, Da Repubblica. Un piano di formazione per convincere il personale sanitario a vaccinarsi. Medici, infermieri e altri dipendenti del sistema saranno i primi a ricevere le dosi e si teme che l’adesione non sia alta. Al ministero e all’Istituto superiore di sanità sono preoccupati per la scarsa tendenza a vaccinarsi di chi lavora in sanità. Quando si fa la campagna anti influenzale, a esempio, le adesioni negli ospedali non superano, a seconda delle Regioni, il 30-40%. E un mezzo flop sul Covid avrebbe effetti molto pesanti, perché darebbe ai cittadini un messaggio di preoccupazione, o comunque scarsa fiducia, per quello medicinale proprio da parte di chi lo somministra. E così si sta lavorando a un piano speciale, che prevede la formazione a distanza degli operatori da parte dell’Istituto superiore di sanità. Si informeranno i professionisti sulle caratteristiche del vaccino e per convincerli a vaccinarsi verranno probabilmente coinvolte anche le loro società scientifiche. Ma i medici e gli infermieri dovranno anche essere in grado di comunicare ai propri pazienti l’importanza della campagna vaccinale. Quindi verranno formati anche per questo tipo di comunicazione.
Se poi l’adesione alla campagna sarà basso davvero, come qualcuno teme, si inizierà a pensare all’obbligo. Al ministero ci stanno già lavorando, anche se tutti sono consapevoli che in questa fase sia meglio puntare sulla volontarietà, anche per non provocare tensioni.
Al ministero e all’Istituto si discute anche su cosa fare con chi è stato colpito dalla malattia. C’è chi ritiene che queste persone debbano essere comunque vaccinate, cosa che non comporterebbe rischi, chi invece pensa che sia necessario aspettare e fare la somministrazione a chi non è stato colpito dal coronavirus e quindi non ha anticorpi. Anche coloro che ce li hanno, però, non sono tutti nella stessa situazione. Dipende dal titolo anticorpale, che si può calcolare solo con un esame del sangue.
E sempre a proposito della volontarietà, ieri il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha fatto sapere alle Regioni che verrà messo in piedi un sistema basato su app e call center al quale coloro che vogliono il vaccino anti Covid dovranno prenotarsi. Non ci sarà dunque una chiamata attiva da parte del sistema sanitaria, come invece auspica qualcuno al ministero. Quella probabilmente resterà proprio per gli operatori sanitari e anche per gli ospiti e gli addetti delle Rsa, che invece saranno convocati, o vaccinati nelle strutture. Si tratta di una bella fetta di coloro che appartengono alle categorie definite prioritarie, in tutto quasi 6,5 milioni di persone, cioè gli operatori sanitari e sociosanitari (1,4 milioni), il personale e gli ospiti delle Rsa (570mila). Poi toccherà agli anziani over 80.