Ci sono poi le risorse – dovrebbero aggirarsi su circa 1 miliardo – per garantire indennità e bonus per medici e infermieri ormai da 8 mesi nella trincea del Covid. In particolare i medici ospedalieri dovrebbero vedersi riconosciuto un potenziamento di un terzo della propria indennità di esclusività che oggi in media vale 10mila euro lordi all’anno per un medico che non si dedica all’attività privata al di fuori dell’ospedale. Ancora non è chiaro se ai medici sarà riconosciuta anche una indennità di rischio biologico, già prevista per gli infermieri a cui dovrebbe essere confermato anche per il 2021 il bonus Covid. Infine 1 miliardo dei 4 stanziati andrà al Fondo sanitario nazionale che sale così a 119 miliardi. La nuova iniezione di risorse arriva dopo l’aumento di 2 miliardi della scorsa manovra e soprattutto dopo i 4,8 miliardi spesi durante l’emergenza e stanziati dal decreto Sanità del marzo scorso (1,4 miliardi) e dal successivo decreto Rilancio di maggio (3,4 miliardi).
Per i medici dell’Anaao, il principale sindacato degli ospedalieri la manovra rappresenta «un primo segnale positivo». Per il segretario dell’Anaao Carlo Palermo «particolarmente apprezzabile» è la destinazione al personale «di circa il 60% della spesa, sia sotto forma di incrementi retributivi che di procedure per le assunzioni». Ma per Palermo «l’intervento sulle assunzioni non può, però, limitarsi a una semplice proroga dei contratti di varia tipologia attivati a marzo, peraltro in numero insufficiente per quanto riguarda i medici, sia per fronteggiare la pandemia sia, più in generale, per garantire la piena operatività del servizio pubblico». «Occorre avviare – aggiunge il segretario dell’Anaao – procedure semplificate per nuove assunzioni contrattualizzate, sia pure a tempo determinato, attingendo, in mancanza di specialisti, al bacino dei medici specializzandi degli ultimi due anni».