Il Corriere della Sera. L’obbligo delle mascherine ormai segue un antico adagio: paese che vai, regola che trovi. C’è chi le vuole sempre indossate, chi solo nel week-end, chi solo davanti alle scuole. La solita Babele all’italiana. L’ultimo in ordine di tempo a rompere gli indugi è stato il sindaco di Bologna Virginio Merola: «Obbligo di mascherina all’aperto nel week-end in centro, in vigore da questo venerdì alle 18 a domenica alle 24, in tutto il centro storico». Il capoluogo emiliano si inserisce nella scia di Regioni e Comuni che, di fronte al pericolo di una nuova crescita dei contagi da Covid-19, hanno deciso di rialzare la guardia. Di qui, le ordinanze per imporre l’uso della mascherina, diverse per luoghi, orari, modalità a seconda delle zone.
Da ieri in Sicilia, e almeno fino al 30 ottobre, l’uso dei dispositivi è obbligatorio quando si è tra estranei, così come è prevista la registrazione e tamponi rapidi per chi proviene dall’estero, controlli periodici sul personale sanitario e sui soggetti cosiddetti fragili, oltre ai divieti di assembramento. Questo prevede l’ultima ordinanza del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. Il provvedimento in vigore si è reso necessaria visto il costante aumento del numero dei casi di Covid-19. L’uso della mascherina è obbligatorio per tutti i cittadini sopra i 6 anni e occorre tenere sempre la mascherina nella propria disponibilità, quando si è fuori casa.
In Calabria l’obbligo vale quando si è all’aperto. E lo stesso vale per la Campania dove il governatore Vincenzo De Luca ha anche firmato un’ordinanza per applicare un giro di vite alla movida. Per feste e ricevimenti, per esempio, «lo svolgimento è consentito esclusivamente nel rispetto del limite massimo di 20 partecipanti per ciascun evento». Per tutti gli esercizi commerciali (compresi bar, pizzerie, ristoranti), dalle 22 è fatto divieto di vendita con asporto di bevande alcoliche. Restano sospese sagre e fiere. In Lombardia in vigore fino al 15 ottobre l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto quando non è garantito il distanziamento.
Sul territorio
In Calabria e Campania protezioni sempre, in Lombardia quando non c’è distanziamento
Poi c’è il campionario delle ordinanze nelle singole città. E come sempre nel nostro Paese ai sindaci non è mancata la fantasia. A Foggia, per esempio, l’obbligo delle protezioni vale «solo» davanti agli edifici scolastici. È stata anche disposta la chiusura dei centri commerciali la domenica e nei giorni festivi. A Genova, invece, l’obbligo riguarda tutte le vie del centro storico per l’intera giornata. A La Spezia da metà settembre non si può fare a meno del dispositivo di sicurezza in tutta la provincia. Il Comune di Latina, infine, ha imposto l’obbligatorietà della mascherina 24 ore su 24 sia nei luoghi chiusi sia all’esterno.