In primo luogo una robusta riorganizzazione delle strutture sanitarie della prevenzione per identificare e isolare i focolai per contenere il contagio. In secondo luogo: il coordinamento, la protezione e la riorganizzazione dei medici di medicina generale. È urgente e indispensabile un piano per fare e ripetere tamponi a rotazione a tutto il personale sanitario e a tutti i sospetti infetti. E occorre una forte azione di epidemiosorveglianza su chi haripreso a lavorare”. Così il presidente della Federazione in una lettera aperta.
Gli italiani devono avere ben chiaro che ‘riaprire tutto’ significa avere quasi automaticamente un certo numero di nuovi malati e di decessi. All’inizio di giugno o più avanti è prevedibile una ricaduta. Dovremo gestirla, con la capacità di adattare la risposta, soprattutto isolando subito le persone contagiate. Per poterlo fare occorre ciò che sin qui è mancato in gran parte del Paese”.
Così il presidente della Federazione Veterinari e Medici, Aldo Grasselli, in una lettera aperta fa il punto sulla Fase 2 a seguito delle riaperture.
“In primo luogo una robusta riorganizzazione delle strutture sanitarie della prevenzione per identificare e isolare i focolai per contenere il contagio. In secondo luogo: il coordinamento, la protezione e la riorganizzazione dei medici di medicina generale. I medici di famiglia sono il primo baluardo contro il virus e devono essere in grado di curare in sicurezza a casa la maggior parte dei loro pazienti Covid-19, prendendo in carico l’intero nucleo familiare isolato che deve essere dotato anch’esso di mascherine FFP2-3 e DPI”, scrive Grasselli.
“E occorre – prosegue – una forte azione di epidemiosorveglianza di tutti i soggetti che hanno ripreso a lavorare con una linea univoca sui test rapidi di screening. Senza queste essenziali misure e una piena reattività della catena di comando Stato-Regioni si rischierà nuovamente il caos e la vita di molte persone”.