Due nuovi focolai di influenza aviaria Hpai a distanza di due giorni nel Trevigiano. Un focolaio di H5N1 ad alta patogenicità si è verificato in un allevamento di circa 49.000 capi di galline ovaiole nel territorio comunale di Volpago del Montello, in provincia di Treviso. Secondo focolaio di HPAI, sempre nel trevigiano, anche in un piccolissimo allevamento rurale multispecie con 25 animali animali ad Orsago. L’allevamento cade in una zona di alta densità di allevamenti industriali ed altre attività di filiera. Tutti gli esemplari saranno abbattuti e verranno istituite la zona di protezione (entro il raggio di 3 chilometri dal focolaio) e quella di sorveglianza (entro il raggio di 10 chilometri).
I focolai si inseriscono in un contesto ad alto rischio per la presenza del virus negli uccelli selvatici (16 isolamenti del virus nelle regioni del nord Italia) e negli allevamenti avicoli (n.8 focolai con interessamento, oltre a Treviso, delle province di Verona, Ferrara, Bologna, Cremona e Pavia).
Alla luce dei campionamenti eseguiti dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, che hanno dato esito positivo per influenza aviaria ad alta patogenicità, si è riunita l’Unità di Crisi della Regione Veneto, cui hanno partecipato l’Ulss 2 Marca trevigiana e l’IZS.
Il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 2 ha già emanato il dispositivo di abbattimento degli animali che si realizzerà con procedura di urgenza.
È inoltre in corso l’emanazione della determina con cui verranno imposte le regole da tenersi nella zona di protezione (entro il raggio di 3 km dal focolaio) e in quella di sorveglianza (entro il raggio di 10 km).
La zona di Vopago del Montello è caratterizzata da una bassa densità di allevamenti avicoli: 10 allevamenti avicoli sono presenti nei 10 chilometri e solamente 2 sono nella zona di protezione (3km).
In collaborazione con l’istituto Zooprofilattico delle Venezie è in corso l’indagine epidemiologica allo scopo di chiarire come il virus sia entrato nell’allevamento, se dall’avifauna selvatica o per trasmissione diretta all’interno della filiera o tramite movimentazione di mezzi e/o di persone.
L’unità di Crisi fa appello ai proprietari di allevamenti, anche piccoli o familiari che si trovino nei 10 km dal focolaio, di segnalare immediatamente ai Veterinari dell’Ulss l’eventuale verificarsi di mortalità anomala.
Alla luce dei campionamenti eseguiti dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, che hanno dato esito positivo per influenza aviaria ad alta patogenicità, si è riunita l’Unità di Crisi della Regione Veneto, cui hanno partecipato l’Ulss 2 Marca trevigiana e l’IZS.
Il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 2 ha già emanato il dispositivo di abbattimento degli animali che si realizzerà con procedura di urgenza.
È inoltre in corso l’emanazione della determina con cui verranno imposte le regole da tenersi nella zona di protezione (entro il raggio di 3 km dal focolaio) e in quella di sorveglianza (entro il raggio di 10 km).
La zona di Vopago del Montello è caratterizzata da una bassa densità di allevamenti avicoli: 10 allevamenti avicoli sono presenti nei 10 chilometri e solamente 2 sono nella zona di protezione (3km).
In collaborazione con l’istituto Zooprofilattico delle Venezie è in corso l’indagine epidemiologica allo scopo di chiarire come il virus sia entrato nell’allevamento, se dall’avifauna selvatica o per trasmissione diretta all’interno della filiera o tramite movimentazione di mezzi e/o di persone.
L’unità di Crisi fa appello ai proprietari di allevamenti, anche piccoli o familiari che si trovino nei 10 km dal focolaio, di segnalare immediatamente ai Veterinari dell’Ulss l’eventuale verificarsi di mortalità anomala.
Le mappe delle ZP e ZS dei focolai di Orsago e Volpago del Montello