Il vaiolo delle scimmie è stato scoperto per la prima volta nel 1958 quando si sono verificati due focolai di una malattia simile al vaiolo in colonie di scimmie allevate per la ricerca, da cui il nome “vaiolo delle scimmie”. Il primo caso umano di vaiolo delle scimmie è stato registrato nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo. Da allora il vaiolo delle scimmie è stato segnalato negli esseri umani in altri paesi dell’Africa centrale e occidentale. I casi che si sono verificati al di fuori del continente africano erano legati a viaggi internazionali o ad animali importati.
L’infezione non ha niente a che fare con il vaiolo umano, molto più grave, eradicato nel mondo nel 1980, ne condivide soltanto la «famiglia».
Dopo i casi segnalati, a partire dall’inizio di maggio in alcuni paesi europei e negli Stati Uniti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha iniziato a monitorare la situazione in rapida evoluzione.
Come riporta l’ECDC il primo caso è stato segnalato dall’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) il 7 maggio e si ritiene che sia stato importato. La maggior parte dei casi riguarda giovani uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (men who have sex with men – MSM), nessuno con una storia di viaggio recente in aree in cui la malattia è endemica.
Per una dettagliata descrizione della malattia consultare i manuali MSD (versione per i pazienti e versione per i professionisti).
Per seguire l’evoluzione della malattia è possibile seguire la pagina delle news dell’ECDC con gli aggiornamenti epidemiologici, le ultime notizie sulle epidemie dell’OMS e i comunicati dell’Health Alert Network dei CDC.
#NOVITÀ
21 maggio 2022. WHO. Multi-country monkeypox outbreak in non-endemic countries
20 maggio 2022. ECDC. Epidemiological update: Monkeypox outbreak
19 maggio 2022. È stato isolato il primo caso di vaiolo delle scimmie presso l’INMI Spallanzani di Roma. Leggi il comunicato stampa del Ministero della Salute
19 maggio 2022. Monkeypox o vaiolo delle scimmie, cosa sappiamo. La scheda dell’Istituto Superiore di Sanità
L’ISS riassume le principali caratteristiche della malattia infettiva, causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo e i sintomi. La malattia si risolve spontaneamente in 1-2 settimane con adeguato riposo e senza terapie specifiche; se necessario è prevista la somministrazione di antivirali. I casi finora segnalati sono maggiormente in giovani MSM (men who have sex with men).
L’ISS ha costituito una task force composta da esperti del settore ed ha contattato le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse al fine di monitorare continuamente la situazione nazionale.
19 maggio 2022. ECDC. Monkeypox cases reported in UK and Portugal
Diversi casi di vaiolo delle scimmie sono stati confermati in Europa. L’ECDC ha attivato un sistema di allerta a livello europeo al quale partecipa anche l’ISS.
18 maggio 2022. CDC. Monkeypox in the United States
Gli scienziati dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) stanno collaborando con il Dipartimento della salute pubblica del Massachusetts per indagare sul caso di un residente statunitense risultato positivo al vaiolo delle scimmie il 18 maggio dopo essere tornato negli Stati Uniti dal Canada. I CDC stanno anche monitorando più casi di vaiolo delle scimmie che sono stati segnalati da inizio a metà maggio in diversi paesi che normalmente non segnalano il vaiolo delle scimmie, inclusi Europa e Nord America.
- Leggi il comunicato stampa dei CDC
- Approfondisci l’argomento con la scheda About Monkeypox
18 maggio 2022. Ministero della Salute. Vaiolo delle scimmie. Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord
Il Ministero riprende, traducendolo in italiano, il comunicato dell’OMS sull’evolversi della situazione.
18 maggio 2022. WHO. Monkeypox, United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland
L’OMS dopo il quadro epidemiologico, fornisce raccomandazioni sul tracciamento tempestivo dei contatti, sulle misure di sorveglianza e sulla sensibilizzazione degli operatori sanitari, soprattutto nei servizi di salute sessuale e dermatologia, sulle precauzioni standard per il controllo delle infezioni.