Quando il Covid sembrava regredire a allentare definitivamente la sua morsa, eccolo rialzare la testa, complici il venir meno delle restrizioni, il minore utilizzo della mascherina all’aperto e gli assembramenti per le recenti manifestazioni legate al carnevale e non solo. Nulla di allarmante, per ora, ma la curva dei contagi sta nuovamente salendo proprio a ridosso del giorno fatidico del termine dello stato di emergenza, il prossimo 31 marzo.
Ancora un paio di settimane e lentamente ulteriori limitazioni decadranno (come il green pass per i locali pubblici all’aperto), lasciando però irrisolto, tra i tanti, i nodi dei trasporti, dei luoghi di lavoro e della scuola.
Concentrandosi sulla scuola, ad oggi, non c’è ancora stato un intervento per chiarire che accadrà dal primo aprile alla Dad e al resto dei protocolli che sono stati finora applicati per garantire l’attività scolastica in caso di contagio.
Da inizio settimana nella Marca sono 347 le classi con almeno un caso di Covid-19. Circa un mese fa, il 16 febbraio, erano state 248 le classi con giovanissimi positivi e 38 le quarantene. Soltanto tredici giorni prima, il 3 febbraio, i provvedimenti riguardavano 2087 classi con 606 quarantene. Uno dei giorni più critici è stato il 25 gennaio, con 3.361 provvedimenti e 1052 quarantene. Erano le giornate più dure dell’ondata di Omicron nella Marca, con la macchina dei tamponi messa a dura prova dalla massiccia affluenza ai Covid point con le conseguenti code interminabili (ore e ore in attesa) e i relativi disagi al traffico nella zona della Dogana e negli altri presidi della provincia.
Quei tempi sembrano apparentemente lontani e certo i numeri di oggi non possono essere paragonati a quelli di due mesi fa anche grazie alla protezione offerta dai vaccini, ma è innegabile che il virus circoli ancora. L’incertezza su quanto ci si dovrà comportante nelle scuole tra poco più di due settimane rimane. «Bisogna capire che i contagi, a quanto sembra, stanno risalendo e non necessariamente la Dad non si attuerà più – spiega il dirigente scolastico provinciale, Barbara Sardella – Ora siamo in attesa di nuove indicazioni, bisogna capire che decisioni saranno prese: l’obiettivo è chiaramente quello di tornare ad una normale gestione della didattica ma per ora non c’è nulla. La problematica legata al Covid non si è per nulla ridimensionata, non è rientrata».
Si attende insomma un intervento a livello nazionale e a livello regionale. Finora il tema è passato in secondo piano per l’emergenza della guerra tra Russia e Ucraina ma i numeri dei contagi relativi alla scuola dei prossimi giorni saranno certamente tenuti sotto stretta osservazione. L’ultimo bollettino, quello emesso ieri mattina da Azienza Zero, registrava ben 947 nuovi positivi nella Marca (su 7.313 complessivamente scoperti in tutto il Veneto), il cui numero complessivo si è così attestato a quota 7.219. Al di là dei contagi fortunatamente gli ospedali continuano lentamente a svuotarsi: al Ca’ Foncello di Treviso restano 25 i ricoverati in area non critica, 31 a Montebelluna, 6 a Vittorio Veneto, 3 a Conegliano, 1 a Castelfranco. Le persone ricoverate in terapia intensiva in tutta la provincia sono cinque, tra cui due nell’ospedale del capoluogo e uno rispettivamente a Montebelluna, Castelfranco e Vittorio Veneto.
Il Corriere del Veneto