Il Sole 24 Ore. L’addio allo stato di emergenza il 1° aprile coinciderà anche con lo stop al green pass per tutte le attività all’aperto : dai tavoli di bar e ristoranti agli spettacoli fino agli sport. Una data in cui anche gli stadi torneranno al 100% di capienza (75% i palazzetti) mentre per le altre attività al chiuso dovrebbe restare il certificato verde base (basta il tampone). Dopo un mese, dal 1° maggio, niente più obbligo di green pass anche per tutte le attività al chiuso e quindi oltre a bar e ristoranti anche cinema, teatri e sale da concerto. Il ricorso al tampone continuerà però a servire per andare a lavoro o salire su un autobus o un treno, oltre che per accedere in un ospedale e una Rsa. Un obbligo che potrebbe durare probabilmente fino al 15 giugno quando scade anche l’altro obbligo, quello del vaccino per gli over 50 che resta in piedi con tanto di sanzioni da 100 euro per gli inadempienti che potrebbero scattare già nei prossimi giorni dopo i ritardi accumulati.
Questa in linea di massima la roadmap che sarà definita dal Governo con un decreto atteso già la prossima settimana dopo una cabina di regia della maggioranza e il solito confronto con le Regioni. L’intensità degli allentamenti sarà decisa in questi incontri slittati a metà marzo dopo lo scoppio della crisi ucraina. La sostanza però sembra decisa con l’addio al super green pass (quello di vaccinati e guariti) e il ricorso ancora per qualche mese al tampone, a meno di recrudescenze del virus: ieri i casi sono stati 48.483, 12mila in più rispetto a 7 giorni fa, anche se i ricoveri sono ancora in discesa (-29 terapie intensive e -201 negli altri reparti).
A confermare il percorso verso l’uscita dallo stato di emergenza è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. «Nei prossimi giorni, con un provvedimento del Governo – spiega al Sole 24 ore l’esponente di Noi con l’Italia – verrà stilato un cronoprogramma che prevede numerosi e graduali allentamenti delle misure restrittive già dal primo aprile. Ci potranno essere situazioni in cui non sarà più necessario esibire il green pass, come bar, ristoranti e altri locali all’aperto, o ancora, tutte le attività sportive all’aperto. Poi si potrà procedere ad un ulteriore progressivo alleggerimento e ritengo ragionevole che entro il mese di giugno avremo uno scenario che ci consentirà di arrivare all’estate senza restrizioni». «Stiamo valutando – aggiunge Costa – anche la possibilità di utilizzare il green pass base in alcune contesti dove ora è previsto il super green pass, penso ai trasporti pubblici e ai lavoratori over 50. Per quest’ultima categoria, infatti, riterrei di buon senso considerare l’opportunità,pur mantenendo l’obbligo vaccinale fino al 15 giugno, di permettere loro di andare al lavoro con il certificato verde base, anziché quello rafforzato, ossia esibendo un tampone a proprie spese ogni due giorni». Il rischio multa da 100 euro per gli inadempienti resta dunque in piedi e il ministero della Salute ieri ha fatto sapere di aver inviato già 100mila codici fiscali al giorno – per un totale di 600mila segnalazioni – all’agenzia delle Entrate per far partire le procedure.
Gli annunci sull’addio al green pass già a partire dal 1° aprile hanno però avuto un effetto “scoraggiante” sulla campagna vaccinale che frena sempre di più e si avvia ormai ai titoli di coda: le iniezioni giornaliere sono ormai abbondantemente sotto le 100mila. E se le prime dosi sono solo poche migliaia – anche il vaccino Novavax è un mezzo flop con 10mila vaccini in una settimana – si registra anche una preoccupante “fuga” dalla terza dose, anche se sono ancora 8 milioni gli italiani che la devono fare.
Da oggi intanto ci saranno altri due importanti segnali di ritorno alla normalità: si potrà tornare a far visita ai propri cari ricoverati negli ospedali per almeno 45 minuti e si potrà anche tornare a consumare cibi e bevande in cinema, teatri e stadi.