Il Corriere della Sera. È sicuramente troppo presto per cantare vittoria contro il coronavirus, anche perché siamo ancora nella prima fase della pandemia. A sostenerlo è l’immunologo statunitense Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e consigliere per la pandemia della Casa Bianca, che lunedì è intervenuto in modalità virtuale al World Economic Forum di Davos. «Siamo ancora in quella che può essere considerata la prima delle cinque fasi della pandemia cioè il momento in cui tutto il mondo viene colpito in modo molto negativo dal virus, a questa situazione seguono le fasi di rallentamento, controllo, eliminazione e sradicamento». Fauci è, però, convinto che il coronavirus «sarà eliminato ma non sradicato».
«Di tutte le malattie infettive che hanno colpito l’umanità — aggiunge — solo il vaiolo è stato sradicato. Per il Covid succederà come con la poliomielite: negli Usa non c’è più, ma altrove ancora sì».Tuttavia la buona notizia è che, secondo l’immunologo americano, una volta raggiunto lo stadio del controllo il virus diventerà «una presenza non destabilizzante». A quel punto il Covid potrà essere considerato endemico come l’influenza o altre malattie respiratorie.
Fauci fa notare che la tanto sospirata immunità di gregge per quanto riguarda il coronavirus sarà difficile da raggiungere a causa dell’alta capacità di mutazione dimostrata da questo virus e dal fatto che la protezione offerta dai vaccini, che sono un’arma fondamentale, ma anche dalla guarigione, tende a calare nel corso del tempo. «Bisogna vedere se non arriva un’altra variante che sfugge alla risposta immunitaria», spiega. La verità, confessa il consigliere medico capo del presidente Biden, è che «non sappiamo ancora come evolverà questa pandemia».
Di certo, in futuro, «servirà una risposta molto più coordinata» a livello mondiale, ha proseguito Fauci criticando una certa riluttanza a promuovere la vaccinazione e l’uso delle mascherine: «Se tutti fossero consapevoli dell’importanza di queste misure staremmo meglio. Non avremmo avuto tutti questi morti negli Stati Uniti».